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SPECIALE I nostri preferiti del 2024

libro dell'anno 2024

Per noi che siamo assidui lettrici e lettori anche durante le festività natalizie, al netto delle libagioni, che sono sempre abbondanti, uno spazio per la lettura si trova. Come redazione abbiamo quindi pensato di offrirvi qualche spunto, chiedendo a collaboratrici e collaboratori di Giallo e Cucina di indicarci quali sono stati i due libri preferiti fra quelli letti e perché. (Perfettamente consci di aver richiesto uno sforzo enorme per indicare solo due titoli).

Ecco qui le nostre scelte:

Dario Brunetti: “Pietra dolce” è un romanzo in cui Valeria Tron è riuscita a trasmetterci i valori sani dell’amicizia, legata ai rapporti di reciprocità e di fratellanza. Un’artigiana della parola alla quale trasmette luce, forza ed energia attraverso la sua prosa poetica.

Ovunque andrò” (Solferino ed.) è una saga familiare con evidenti sfumature di giallo di Piera Carlomagno che ha ambientato questo romanzo in una Lucania crepuscolare e a Pechino. È un romanzo ambizioso, stilisticamente complesso dove la scrittrice si è davvero superata.

Questo libro si presta per una sceneggiatura cinematografica per la storia in sé e in particolare per le ambientazioni. La Lucania è un territorio che negli ultimi anni è stato molto valorizzato e ogni cinque mesi ci girano un film e Pechino con i suoi grattacieli offre uno scenario davvero suggestivo.

Proseguiamo con Giulia Piazza che ci ha scritto: Non è stato facile scegliere perché ogni romanzo che ho letto quest’anno ha una particolarità che mi ha affascinato. Il primo che ho scelto è quello di Massimo Bertarelli intitolato “Due spari al parco Lambro” (Fratelli Frilli ed.). Questo perché non è solo il classico noir con il caso di omicidio e risolta indagine, ma emergono anche le personalità e le fragilità del personaggio principale, ovvero il poliziotto e ne fa di lui una persona nella quale ognuno di noi ci si può identificare. Il secondo romanzo che ho scelto è “Sangue dal passato” di Maria Masella (Fratelli Frilli ed.) perché tratta un argomento molto crudo come quello della pedofilia e inoltre trovo che la protagonista che si chiama Teresa Maritano sia da esempio per noi donne per la determinazione e forza d’animo che possiede.

Manuela Fontenova: “Pietra dolce”, la Tron ha una forza narrativa che travolge. (Concordando con Dario Brunetti).

Il secondo è “La cuoca” (indipendently published) di Luana Troncanetti, perché lo rimandavo da tempo, forse doveva arrivare il momento giusto, ma mi ha riappacificato con lettura, mi ha ricordato perché amo leggere e perché le parole sono importanti

Eccoci a Paola Varalli che ha segnalato: “L’inventario delle nuvole” di Franco Faggiani (Fazi ed.) perché amo la montagna. È un libro ben scritto che racconta una storia interessante di vita e di lavori d’altri tempi. Tenera e forte al tempo stesso.

Poi “Tutta colpa di Chopin” di C. Aicardi e F. Pastori (Laurana ed.) soprattutto per la scrittura frizzante, divertente e scanzonata. Densa di battute al fulmicotone.

Adesso le mie indicazioni: Abel: un western metafisico di Alessandro Baricco (Feltrinelli ed.) É una lettura che lascia spazio per farsi delle domande, per riflettere, c’è la sensazione di essere avvolti dal silenzio, c’è la sensazione forte di una sospensione del tempo. É un libro profondo e leggero allo stesso tempo.

Trudy di Massimo Carlotto (Einaudi ed.) Carlotto è uno scrittore sempre dentro le cose e avanti: dentro il nostro tempo, dentro le notizie, dentro gli accadimenti. Avanti perché racconta ciò che ha capito molto prima di tutti. Una scrittura la sua, precisa, puntuale, a tratti graffiante, caratteristiche queste che ne fanno un grande scrittore da seguire o conoscere.

Per concludere, d’accordo con Manuela Fontenova, indichiamo Volver, di Maurizio de Giovanni (Einaudi ed.) Si tratta dell’ultima (speriamo ardentemente di no!) avventura del Commissario Ricciardi. Perché non si può non leggerlo.

Buone letture!

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