Due spari al parco Lambro
È tarda sera, il Tomba si è regalato una delle rarissime cene in solitaria al ristorante. Entra un giovane, perde sangue da un fianco. Prima di svenire racconta che si trovava con una prostituta nel vicino Parco Lambro. Dice di essere stato aggredito da due africani, che pur di rubargli il motorino gli hanno sparato. Dopo poche ore, il Tomba si rende conto come la storia non stia in piedi: gli hanno sì sparato, ma alla schiena, e la Scientifica trova impronte solo maschili e nessuna riferibile a un motorino. Le prime indagini appurano come l’aggredito abbia di recente subito un anno di custodia cautelare in carcere per spaccio; al momento, è a piede libero in attesa del processo. Nel contempo, per due notti si presenta alla porta del commissariato un clochard, lascia un biglietto e se ne va. Il primo è lo scontrino di un bar, sul retro c’è scritto “I Carabinieri si stanno sbagliando”. Il secondo è un foglio di giornale: c’è la stessa scritta sopra il resoconto di una violenta aggressione per derubare un giovane che faceva jogging, a tarda sera, in un parchetto vicino al commissariato. Non sarebbe compito suo, ma la curiosità è tale che il Tomba non può fare a meno di vederci chiaro: il clochard non si fa trovare, vorrebbe chiedergli perché chiama in causa la Polizia e come fa a essere così sicuro che si tratti di un errore. Le due indagini rimangono ben distinte tra loro, i coinvolti non si conoscono, ma nel romanzo l’autore snoda un fil rouge che lega le vicende: le vittime non intendono chiarire il motivo dell’aggressione e, soprattutto, mentono agli inquirenti per depistare. Determinato a portare a termine in tempi brevi entrambi i casi, il Tomba si sdoppierà. Per la prima indagine, adottando la tattica dello sfunnapedi (far cadere in un tranello) così cara al commissario Montalbano, dovrà agire tra Milano, Melzo e l’Oltrepò pavese. Per la seconda, una volta trovato il clochard risalirà agli aggressori con l’aiuto delle foto segnaletiche. L’uomo, però, temendo future ritorsioni, non firmerà il verbale. Non avendo alternative, il Tomba scenderà in campo in prima persona con una serie di appostamenti notturni, incurante dei pericoli e delle eventuali reazioni da parte dei Carabinieri titolari dell’indagine.
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Il nostro caro e amato Tombamasselli è alle prese con due casi distinti tra loro.

Che dire, insieme a Leardo,Mulas il sardo ,Panizza e Tricarico la nostra squadra dovrà risolvere un tentato omicidio al parco Lambro in cui la vittima è un uomo, Mantovani. Vittima poi non tanto, poiché pensa di essere furbo ad inscenare il rapimento del suo scooter mentre andava con una prostituta, ma nemmeno eccessivamente intelligente a rendersi conto che il Tomba aveva capito subito che era tutta una bugia.

I ragazzi devono poi tener conto di un clochard che manda dei biglietti dicendo che i Carabinieri si stanno sbagliando su un aggressione avvenuta a un giovane che faceva jogging.

Abbiamo detto che sono due casi che non hanno legami fra di loro, ma Bertarelli in questo noir accomuna una caratteristica: il fatto che le vittime cercano di depistare gli inquirenti. Inoltre lega a questi due casi un sentimento principe delle vittime: la paura. Perchè dico la paura? La paura proprio perché le vittime non vogliono chiarire il motivo dell’aggressione. Cè sotto qualcosa di losco? Solo il Tomba potrà scoprirlo.

A Erri, mi sono affezionata subito. Un uomo di 52 anni che ha perso la sua amata moglie Giorgia ,cui la ferita è ancora aperta. Conosce così Grazia in ospedale , poiché si occupava proprio di Mantovani. Sarà con lei che si riconcederà una nuova possibilità di ricominciare di nuovo a sorridere.

Quello che mi è piaciuto di questo romanzo è proprio la parte più sensibile e umana di Enrico Tombamasselli con cui ha affrontato il suo dolore della perdita della moglie e si è concesso una nuova opportunità con Grazia.

Si legge tutto d’un fiato, non ci si stacca un attimo dalla storia, capitoli brevi e ben scritti dove appare anche l’ironia che si respira in un commissariato. Consiglio caldamente.

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