Arriva in libreria l’ultimo di S.A. Cosby. E’ l’ultimo in ordine di uscita, ma è il primo di Cosby. Dopo aver letto con soddisfazione, “ Legittima vendetta “ ed “ Il sangue dei peccatori “,è impossibile rinunciare al nuovo/primo di S.A. Cosby. In questo esordio, Cosby, Nathan nelle pagine scritte, scorre tra svariati lavori: da marine a vice sceriffo ed ora nell’agenzia di pompe funebri del cugino, nelle quali il requisito fondamentale per lavorarci tranquillamente è l’umorismo. Nathan orfano, i cui genitori sono deceduti grazie ad un razzista bianco che li ha speronati; un bevitore accanito di alcol. Un libro di lutti, violenza. Sì certo violenza e lutti, con il reverendo Watkins, ex ladro, ex spacciatore ed ex ricettatore, trovato cadavere. Omicidio o suicidio, ed il secondo che non è accettato dalla cultura dei neri. Cosby ci da una lezione di vita a proposito di cos’è la sicurezza, di cosa dovrebbe essere, che non è altro che un’illusione, un tempo morto tra una tragedia e la successiva. Essere un po’ scienziati; un po’ artisti; un po’ uomini d’affari è lo stile di vita filosoficamente improntato al modo di vivere di Cosby/Nathan non solo a proposito della sicurezza ma anche nell’organizzare un funerale. Nathan con i suoi rapporti negativi con le forze dell’ordine, dentro fino al collo, un dipartimento sotto inchiesta con sul proprio conto corruzione ed omicidi, nelle quali ha prestato servizio. Un’indagine che mette sotto la lente dell’osservazione la chiesa Battista e le sue misteriose donazioni; Ma a Queen County il riferimento d’obbligo è il bar, quel bar per motociclisti con pregiudicati attuali e futuri. Cosby con “ La mia più oscura preghiera “ ha superato sicuramente la prova d’esordio e messo le premesse per i successivi.

Noir
Recensione a cura di Dario Brunetti Omicidio alla Statale è un noir cupo e molto intenso, che ha come protagonista Guillermo, figura essenziale del romanzo,
