La mia più oscura preghiera
“Mi occupo dei corpi.” È cosi che Nathan Waymaker risponde quando gli chiedono che lavoro fa. Ex marine, ex vice sceriffo, ora lavora nell’agenzia funebre del cugino a Queen County, Virginia. Ma chi lo conosce sa che non è solo un becchino: se la polizia non vuole o non può aiutarti, è lui l’uomo giusto a cui rivolgersi. Quando il reverendo Esau Watkins viene trovato morto, alcuni fedeli della sua chiesa gli chiedono di indagare. Ma a Queen County, Virginia, la giustizia ha molte facce e quasi nessuna è pulita. Quello che sembra un facile lavoretto si trasforma presto in una spirale di caos nei meandri più torbidi della provincia americana, tra gangster dilettanti, spietati signori del crimine, prostitute, poliziotti corrotti e un predicatore tanto carismatico quanto pericoloso. Mentre gli intrighi si infittiscono, Nathan dovrà muoversi con astuzia tra le ombre della corruzione e i fantasmi del proprio passato, per portare alla luce una verità che molti preferirebbero lasciare sepolta. Perché a Queen County tutto si paga, e il prezzo della verità è il più alto di tutti. Con “La mia più oscura preghiera”, il suo romanzo d’esordio, S.A. Cosby getta il lettore nel cuore oscuro del Sud degli Stati Uniti, in una storia feroce e serrata, tra crimine, redenzione e violenza. Un noir sporco e implacabile, che segna l’inizio di quella che, con “Legittima vendetta” e “Il sangue dei peccatori”, si è imposta come una delle voci più originali del crime contemporaneo.
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Arriva in libreria l’ultimo di S.A. Cosby. E’ l’ultimo in ordine di uscita, ma è il primo di Cosby. Dopo aver letto con soddisfazione, “ Legittima vendetta “ ed “ Il sangue dei peccatori “,è  impossibile rinunciare al nuovo/primo di S.A. Cosby. In questo esordio, Cosby, Nathan nelle pagine scritte, scorre tra svariati lavori: da marine a vice sceriffo ed ora nell’agenzia di pompe funebri del cugino, nelle quali il requisito fondamentale per lavorarci tranquillamente è l’umorismo. Nathan orfano, i cui genitori sono deceduti grazie ad un razzista bianco che li ha speronati; un bevitore accanito di alcol. Un libro di lutti, violenza. Sì certo violenza e lutti, con il reverendo Watkins, ex ladro, ex spacciatore ed ex ricettatore, trovato cadavere. Omicidio o suicidio, ed il secondo che non è accettato dalla cultura dei neri. Cosby ci da una lezione di vita a proposito di cos’è la sicurezza, di cosa dovrebbe essere, che  non è altro che un’illusione, un tempo morto tra una tragedia e la successiva. Essere un po’ scienziati; un po’ artisti; un po’ uomini d’affari è lo stile di vita filosoficamente improntato al modo di vivere di Cosby/Nathan non solo a proposito della sicurezza ma anche nell’organizzare un funerale. Nathan con i suoi rapporti negativi con le forze dell’ordine, dentro fino al collo, un dipartimento sotto inchiesta con sul proprio conto corruzione ed omicidi, nelle quali ha prestato servizio. Un’indagine che mette sotto la lente  dell’osservazione la chiesa Battista e le sue misteriose donazioni; Ma a Queen County il riferimento d’obbligo è il bar, quel bar per motociclisti con pregiudicati attuali e futuri. Cosby con “ La mia più oscura preghiera “ ha superato sicuramente la prova d’esordio e messo le premesse per i successivi.

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