Io, Agrò e il generale
Pancrazio Lotale, un generale dei paracadutisti in pensione che insieme ad alcuni ex commilitoni ha fondato una società di sicurezza, apprende che il maturo amante della figlia Dominique è deceduto dopo una lunga malattia. Purtroppo, quasi subito Dominique scompare mentre prendono consistenza i sospetti sul suo ruolo nella morte del compagno. Il mistero s’infittisce quando a Roma, in piazza della Pigna, viene ritrovato un cadavere orrendamente mutilato e privo della testa. L’appartamento nel quale è stata scoperta la vittima è di proprietà di Dominique Lotale. Nel frattempo, matura uno scontro tra la società di sicurezza di Lotale e una banca che sembra legata ad ambienti criminali. Siccome di Dominique continua a non esserci traccia, il generale e la consorte, da cui è diviso, si rivolgono all’ex procuratore della repubblica Italo Agrò, divenuto titolare di un importante studio legale di Roma insieme alla moglie Marta Aletei. Sarà lui a dover dipanare una matassa resa assai ingarbugliata – e pericolosa – dai forti interessi economici e criminali che sono in gioco.  
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Per chi conosce un minimo degli avvenimenti che hanno contraddistinto la storia d’Italia, non si meraviglierà più di tanto di quanto può leggere in quanto scritto da Domenico Cacopardo in questo “ Io, Agrò e il generale”. Pagine che ci portano a tu per tu con attività poco chiare poste in essere nel nome della legalità e della sicurezza da parte di un maggiore, in pensione,  che ha prestato servizio nella brigata Folgore e che ha partecipato alla spedizione ” Restro Hope”in Somalia , agguato al check- point Pasta  compreso,con la costituzione della Società Legalità e Sicurezza. Un ex ufficiale, decorato al valore militare, che pur in età piuttosto avanzata si tiene in forma, fisica e mentale, con grandi nuotate anche con temperature proibitive, e che  oltre ad essere un conoscitore delle tecniche antiguerriglia è un esperto di cosa possono rivelare le espressioni facciali, è un appassionato di modellismo militare e quindi un anticomunista convinto. All’inizio ci riferivamo alla conoscenza della storia d’Italia in quanto una società come quella che vede alla testa l’ex maggiore Pancrazio Lotale ricorda molto ma molto d vicino Gladio, l’organizzazione operante in Italia fino ai primi anni ’90 con lo scopo di contrastare la minaccia comunista proveniente dall’Europa dell’est; la più grande società privata di difesa del cittadino in Sicilia, composta da ex militari in pensione che restano commilitoni. Se ci riporta alla mente Gladio, ci riporta alla mente il famoso “ tintinnare di sciabole” che ha accompagnato i vari tentativi di colpo di stato succedutisi in Italia. Una società che fa gola agli appetiti di banche infiltrate dalla criminalità organizzata con cui Lotale, faccendiere con le mani in pasta in ogni cosa losca, non vuole assolutamente niente a che fare e che, presuntuosamente si illude di combattere. Ma un uomo del genere ha nel suo dna anche una considerazione del genere femminile che rasenta lo zero assoluto: antiabortismo; donne al proprio servizio per soddisfare le proprie esigenze sessuali e farsi vanto delle proprie prestazioni  vista l’età; tutte le femmine sono sempre le colpevoli di tutto ciò che accade; che di fronte alla scomparsa della propria figlia continua a comportarsi come se fosse ancora in attività  militare: “ responsabilità e doveri nei confronti del paese che abbiamo servito e continuiamo a servire” i valori militari che divengono quelli di riferimento anche nella vita civile ; nostalgico del tempo che fu e che considera i tempi d’oggi decaduti …. Un finale che assolutamente non ti aspetti rende la lettura di questo libro avvincente ed interessante.  Il tutto avviene in Sicilia con il suo profumo dei fiori di limone, le linguine allo scoglio e le aragostelle pescate dall’ultimo dei grandi pescatori, il marsala, gli arancini

 

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