La banda delle figurine
In una mattina di luglio, mentre il sole asciuga il territorio del lago d’Orta flagellato da due giorni di tempesta, dalle acque del porticciolo di Tortirogno affiora il corpo di un giovane sconosciuto. Leo Santeri, postino che “da grande” avrebbe voluto fare il detective, di ritorno da un giro di consegne vede la scena e si mischia alla folla di curiosi sul molo. Qualche giorno più tardi il giovane viene identificato come Marcello Toppi, figlio ventenne di un piccolo impresario edile locale. La presenza sul corpo di numerose contusioni e una ferita di arma da taglio scatenano la curiosità di Leo Santeri, che in nome dell’amicizia che lo lega al padre del giovane incomincia a indagare. Mentre esplora un’ansa del lago ritrova alcune vecchie figurine di calciatori che il capitano Razza, comandante della stazione locale dei carabinieri, gli sequestra apparentemente senza motivo. Leo Santeri scava nel mondo del collezionismo e nella cronaca del passato, in un caleidoscopio di personaggi e avvenimenti, mentre qualcuno nell’ombra invia messaggi minacciosi e uccide. Leo Santeri scoprirà tra le pieghe di una vecchia fotografia sgranata una storia caduta nell’oblio, quella dell’estate lontana di un gruppo di ragazzi appassionati di figurine divenuta tragedia, e un angolo di lago dove tutto tace.
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La banda delle figurine segna l’approdo di Mario Barale nella Fratelli Frilli editori. Il romanzo è vincitore del concorso letterario Ceresio in Giallo 2022.

Protagonista assoluto è Leo Santieri che oltre a svolgere tutte le mattine la sua mansione di postino ha una particolare inclinazione per l’investigazione.

La storia è ambientata ad Orta, città particolarmente nota grazie al suo lago che in una mattina di luglio dopo due giorni di tempesta, dalle acque del porticciolo di Tortirogno restituisce il corpo di un ragazzo.

Il medico legale lo identifica nella persona di Marcello Toppi, figlio di Luigi, impresario edile e caro amico di Leo Santeri, il ragazzo presenta lividi, escoriazioni, ma presenta una ferita da arma da taglio che sembra essere risultata fatale.

In nome dell’amicizia che lega i due uomini, Leo si getta a capofitto sull’indagine a costo di mettersi di traverso con il capitano Razza che vede nel postino una presenza ingombrante.

Ma Leo Santeri ha il fiuto del poliziotto ed è un uomo ostinato che non si tira mai indietro, ritorna sul luogo del delitto e da un’insenatura del lago scopre alcune figurine di calciatori appartenenti alla mitica collezione Panini.

Una traccia importante per lo sviluppo delle indagini che porta il protagonista indietro nel tempo e a scavare nel passato da cui vengono fuori eventi sanguinosi.

Una favola nera, una storia di silenzi, morti che chiedono giustizia per una mano omicida che torna a colpire inesorabilmente e si macchia di efferati delitti.

Una foto ricordo che ritrae dei ragazzi con la passione per le figurine dei calciatori come può essere legata a una tragedia che semina morte e tanta sofferenza?

Cosa collega l’uccisione di Marcello alle figurine trovate sul luogo del delitto?

Per rispondere a questi quesiti, bisognerà ricostruire la storia forse rievocando tragedie che riguardano il passato, ma come nei migliori romanzi di genere giallo-noir diventa essenziale collocare ogni tassello nel posto giusto.

Mario Barale costruisce una storia che è a metà tra un noir e un thriller, non perdendo occasione di strizzare l’occhio a un maestro come Stephen King, infatti soprattutto nelle battute conclusive le sfumature horror prenderanno sempre più colore rosso sangue.

La trama ben articolata si avvale di un ottimo intreccio narrativo che favorisce la lettura di questo godibile noir.

Leggere questo romanzo mi ha portato indietro nel tempo, nella mia fanciullezza mi sono sentito proprio come quei bambini, allegro e spensierato.

I bambini non conoscono la cattiveria e la malvagità di un mondo così cattivo in cui il pericolo serpeggia dietro l’angolo e giocano condividendo la loro passione per le figurine.

Passione di quell’infanzia che questo mondo forse non ci restituirà mai più.

Barale inoltre tratteggia alla perfezione i suoi personaggi, alcuni misteriosi e inquietanti, ma primeggia il postino-detective che per assicurare il colpevole alla giustizia è anche disposto ad intralciare le indagini.

Sarà anche stucchevole il dialogo serrato con il suo amico-nemico ma alla fine alleato, il capitano Razza che son sicuro se lo ritroverà tra i piedi (nel senso buono del termine) in una prossima avventura che l’autore non ci farà mancare.

Il noir si mescola al thriller dando un risultato più che sorprendente grazie a un romanzo di assoluta qualità, il lettore è avvertito!

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