Dentro la gabbia
Moreno Zanon è un campione di Mma, le arti marziali miste che vedono i combattenti darsi battaglia senza esclusione di colpi all’interno di una gabbia. Ha il corpo ricoperto di tatuaggi e un passato burrascoso. Era convinto di esserselo lasciato alle spalle, ma il caso è pronto a fargli capire che si sbaglia. Proprio nel momento in cui le cose sembrano girare per il verso giusto, infatti, con un incontro importante alle porte e una storia d’amore appena nata, il maresciallo Di Ciolla gli comunica che il fratello Marco è stato accoltellato in carcere a causa di un debito contratto con un ex appartenente alla Mala del Brenta, accanito scommettitore. Per ripagarlo, Moreno sarà costretto a diventare l’attrazione principale del Combat Circus, una sorta di moderno Colosseo dove i lottatori si affrontano in feroci incontri clandestini. Ma nulla è come sembra, e l’unico modo che Moreno troverà per uscire dalla spirale di ricatti in cui è finito sarà allearsi e lottare con chi, come lui, pare destinato alla sconfitta. Ambientato in una Marghera soffocata da un’estate torrida e da fabbriche abbandonate, il romanzo di Cosmo racconta in un susseguirsi di colpi di scena la periferia urbana e umana della parte più oscura del Veneto, dove l’estasiante bellezza di Venezia è solo un lontano miraggio, trascinando il lettore verso una zona grigia nella quale legalità e illegalità si confondono e un pugno di disperati pronti a tutto inseguono illusori sogni di riscatto.
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Provenire dalla scuola di Massimo Carlotto non può che essere elemento positivo nell’approcciarsi a leggere “ Dentro la gabbia”. Stefano Cosmo nel 2014, con il Collettivo Sabot, dette vita a “ Padre Nostro “, interessantissimo noir che ci ha portato a conoscere quali tappe incontra nel Mediterraneo, il traffico di cocaina.. Queste righe ci aiutano ad introdurre un altro elemento che ci ha portato a leggere “ Dentro la gabbia”. Cosmo è tra le alte cose,un praticante di sport da combattimento. Quindi a conoscenza di alcuni aspetti che hanno dato vita a queste 252 pagine. MMMA =  arti marziali miste (in inglese mixed martial arts,da cui l’ acronimo MMA) sono uno sport da combattimento a contatto pieno, basato su colpi, prese e combattimento a terra, che incorpora tecniche sportive delle arti marziali (come karatemuay thaijiu jitsu brasilianojudo) e degli sport da combattimento in generale (come lotta liberagrapplingpugilatokickboxing). Uno sport che tutt’oggi suscita perplessità negli organismi sportivi internazionali riguardo agli standarts da rispettare per essere ammessi come disciplina internazionale, non a caso ad oggi, nonostante le numerose documentazioni portate a supporto, le MMA non sono ancora ammesse nelle competizioni olimpioniche. Detto questo,facciamoci prendere per mano da Cosmo ed entriamo a conoscere un mondo, spesso e volentieri  che ci viene raccontato in maniera distorta, dandogli una patina di mistero. Mistero che Cosmo ci svela e rende concreto pagina dopo pagina. Il mondo che viene descritto ha una città particolare al centro del tutto: Marghera. Marghera ed il petrolchimico, che ne ha caratterizzato l’esistenza in tantissimi aspetti. Tra gli anni sessanta e settanta i lavoratori del petrolchimico di Marghera hanno portato avanti temi importantissimi per lo sviluppo delle lotte in questo paese, facendo sì che le lotte sviluppatesi, divenissero uno dei laboratori più avanzati del conflitto capitale/lavoro; Marghera dall’aria umida e pesante a causa dei livelli di inquinamento e quindi della puzza dei solventi chimici. Il petrolchimico che con il suo inquinamento modifica geneticamente anche le zanzare e che si avvia ad una modificazione che parrebbe essere riferita a questioni essenzialmente urbanistiche, ma che in realtà sono modificazioni che vanno ad incidere sul tessuto sociale. Piccoli e medi artigiani con auto di grossa cilindrata non hanno altro utilizzo che far capire chi ha in mano la nuova ricchezza da una parte;  dall’altra droga, disoccupazione, case popolari e famiglie problematiche che convivono con violenze domestiche inaccettabili, con l’alcoolismo e, perché no, con la crisi economica che tutto mette in discussione; con ostelli da 5000 posti letto da una parte, e dall’altra grattacieli di decine e decine di metri; con fabbriche di un polo industriale in via di dismissione, con i resti di un altoforno, i macchinari ricoperti di polvere e ruggine, i pannelli d’amianto ed uno scenario a dir poco apocalittico, che le trasformano in carcasse di edifici abbandonati. Infatti cos’è il contesto sociale in cui si sviluppa questo noir? Un quartiere sfruttato, avvelenato ( petrolchimico docet ),  Il quartiere e tutta l’umanità che lo vive, palazzine fatiscenti che se prima erano abitate da dirigenti industriali in carriera, oggi vi trovi famiglie di pakistani, con attività commerciali che vengono rilevate per coprire il riciclaggio di denaro sporco, uffici direzionali che divengono dormitori per illegali, con la regola non scritta che arriva dall’università della strada: mantenere sempre la parola data.

Un contesto nel quale avere sulle spalle una condanna per rapina a mano armata ed omicidio con 14 anni da scontare è cosa facile e scontata, in cui la sala colloqui del carcere ha i tavoli consumati non solo dal tempo passato, ma di sicuro dal dolore dei parenti in processione, in attesa di un qualcosa che desideri, ma che ti è concesso;per non parlare dell’uso, ed abuso, delle sostanze stupefacenti e dei traffici ad esse connessi, praticare furti e piccole rapine è il pane quotidiano con cui avere a che fare. Se hai a che fare con tutto questo, non è possibile stupirsi se tra bische clandestine,traffico di sostanze stupefacenti e sfruttamento delle donne provenienti dall’Est Europa, hai a che fare con la Mala del Brenta prima,ed ora con la mafia cinese che trae profitto economico, e non solo, da permessi di soggiorno, e quindi la Triade. Il riferimento centrale di  questo noir, è Moreno, giovane “ criminale” ma sopratutto lottatore professionale di Arti Marziali Miste, inserito in tutto e per tutto, e parte di quanto descritto. MMA che si sviluppano in incontri paragonabili ad una partita a scacchi con mosse e contromosse, cercando di portare l’avversario all’errore. E se questa, come ci insegna Sun Tzu con il suo “ L’Arte della guerra “, è un’arte, lo è anche il mentire e la paura, che va saputa usare  a proprio vantaggio, come del resto il saper leggere gli avversari. MMMA con i suoi circuiti clandestini, ripresi dai combattimenti tra cani e portati allo scontro, malato,al genere umano, con la droga del combattente, l’anfetamina che non fa sentire dolore; ma soprattutto con incontri a cui i profughi, questi sì clandestini, vi si sottopongono divenendo cani da combattimento. Moreno, il bandito/lottatore, che considera il combattere come la propria vita. Ho fatto volutamente riferimento a quanto le lotte che si sono espresse da quel territorio siano stati importanti, perché c’è un nesso che le collega a questo libro: chi è Giovanni? Se non un sindacalista divenuto tale per quello che le lotte hanno prodotto e poi allenatore/investigatore, e con un compito: il distogliere da false sirene che creano false aspettative ed illusioni. Dicevo, qualche riga più sopra di Moreno per il quale il combattere è guadagnarsi da vivere, al di là del motivo;è scienza, analisi,azione e reazione. Moreno che si rapporta, che lo voglia o meno, con gli immigrati di nuova generazione che hanno, i nigeriani, hanno uno strano rapporto con la morte. Un noir che ci parla  di storie di morte, violenza e sopraffazione, e quindi  dell’oggi: i Talebani, la Guerra, l’Immigrazione, la Libia (annessi e connessi), il Mediterraneo con le sue traversate, ma di sicuro con i suoi morti, con il combattere che è, con i permessi di soggiorno, come un contratto di lavoro,per un futuro desiderato, con i centri di accoglienza che servono per “reclutare” richiedenti asilo per combattimenti clandestini. Lotte operaie, povertà, droga, crimine( più o meno organizzato), voglia di rivalsa, soggettivo e non solo, un mix che Cosmo rende alla perfezione: obblighi, schiavitù e quindi = leggere e da ragionarci.

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