Ho scritto altre volte di questa bevanda, primo perché è legata a personaggi importanti nel mondo del crime, secondo perché mi piace. Si tratta della birra. Nelle puntate 9 (NeroWolfe di Rex Stout) e 14 (John Rebus di Ian Rankin) di questa rubrica, ho raccontato di due personaggi diversi fra loro capaci di grandi intuizioni. Questa volta recupero un protagonista di molti libri Lew Archer di Ross Macdonald.
IDENTIKIT DELLA BEVANDA:
La birra è una bevanda conosciuta in tutto il mondo da secoli, prodotta principalmente con malto d’orzo (ma anche con altre granaglie come frumento o mais). La qualità dell’acqua è fondamentale, specialmente per gli stili tradizionali come le Pilsner.
Negli Stati Uniti il boom delle Big Beer si ebbe dopo il proibizionismo, il mercato birraio statunitense si consolidò attorno a pochi grandi marchi. La birra negli Stati Uniti è, da sempre, bevanda della working class. Di seguito alcune delle birre che avrebbe potuto bere Lew Archer: Anchor Steam Beer, tipo California Common birra a fermentazione ibrida. Caratteristiche: ambrata, maltata con note di caramello e un finale leggero di luppolo. Nata durante la corsa all’oro, sopravvissuta al Proibizionismo, la Anchor Brewing, produttrice della Steam Beer, è stata salvata dal fallimento nel 1965, proprio negli anni d’oro di Archer.
Pabst Blue Ribbon, (PAB) iconica negli USA del dopoguerra, economica e onesta. Caratteristiche: classica Premium lager americana, realizzata con un unico processo di fermentazione e maturazione. Morbida, corpo pieno, fresca e pulita.
O magari anche una Budweiser, Schlitz o una Miller.
Il PERSONAGGIO
Lew Archer di Ross Macdonald è un investigatore (ex poliziotto) che trova il suo perché partendo da personaggi come Sam Spade e Philippe Marlowe. Mentre Chandler e Hammett si concentravano sul lato più “action” e sul sarcasmo, MacDonald dà più spazio all’analisi sociale e emotiva. Non sfuggirà che il cognome del nostro personaggio è lo stesso del socio di Sam Spade e l’omaggio mi pare evidente, da notare che Ross Macdonald non paragona il suo personaggio al capostipite degli “annusapatte” ma al suo socio.
“Il Terzo Privato Gentiluomo” così lo definisce Oreste del Buono nell’introduzione di “Lew Archer Story” di Ross Macdonald per Arnoldo Mondadori editore:” Lew Archer è la terza incarnazione del Privato Gentiuomo. Per l’esattezza, il primo Privato Gentiuomo, Sam Spade, apparso nel 1929 sulla rivista Black Mask nella prima delle cinque puntate del romanzo “The Maltese Falcon” (il mistero del falco), tanto gentiluono negli intenti non lo era”… Il Secondo Privato Gentiluomo, Philippe Marlowe, apparso nel 1939 nel romanzo “The Big Sleep” (il grande sonno), dopo varie prove sotto altri nomi su Black Mask, era, in compenso, gentiluomo come gentiluomo era il suo autore.” … Lew Archer, puntualmente, dieci anni dopo, nel 1949, apparve a rivendicare la successione nel ruolo di Privato Gentiluomo nel romanzo “The moving Target” (Bersaglio mobile).
Lew Archer, nella sua normalità è diverso da Spade e Marlowe, potrebbe essere un nostro vicino, una persona con la quale parlare di argomenti ordinari. Archer è più introspettivo e psicologicamente complesso: non è un cinico totale come Marlowe, ma mostra empatia verso le vittime e i colpevoli. Ha un passato doloroso (un matrimonio fallito, esperienze di guerra) che a volte influenza le sue indagini. È spesso coinvolto in casi che rivelano segrete dinamiche familiari, crimini legati al passato e corruzione nella società americana del dopoguerra. Opera in California, tra Los Angeles e le cittadine di periferia.
La serie, iniziata negli anni ’40 e proseguita fino agli anni ’70, è considerata una delle più importanti nel genere hard-boiled.
Nei romanzi di MacDonald, Archer beve birra frequentemente, senza un brand specifico. La birra di Archer è spesso descritta in modo generico: – una birra chiara e fredda – (tipica degli anni ’40-60 in California, probabilmente una lager americana a volte ordinata in dive bar o motel di periferia, luoghi che riflettono l’ambientazione “noir da strada” delle storie.
Preparando questo pezzo mi sono chiesta perché la birra si addica ad Archer e la risposta che mi sono data è che sia la bevanda giusta per il protagonista: è pragmatica e senza pretese: come il suo carattere, è rinfrescante per il clima californiano: spesso le indagini lo portano in città assolate o ai margini del deserto, è bevanda da working class: Archer evita i locali alla moda, preferendo posti dove la birra è economica e onesta. Mentre Marlowe beve whisky in solitudine nel suo ufficio ombroso, Archer ordina una birra in un diner affollato – la scelta di una bevanda sociale riflette il suo approccio alle indagini: ascolta più di quanto parli, si confonde tra la gente comune.
CURIOSITÀ
Il consumo di birra raddoppiò tra il 1945 e il 1960, grazie al boom economico e alla pubblicità televisiva.
La birra rappresenta circa l’85% del volume di bevande alcoliche vendute negli Stati Uniti ogni anno. Negli ultimi anni le vendite di birre artigianali sono aumentate.
Negli Stati Uniti il 7 di aprile di ogni anno viene celebrato il “National Beer Day“.
Al cinema il volto di Lew Archer è stato quello di Paul Newman in “Detective’s story” del 1966 per la regia di Jack Smight, per quanto al protagonista, il cognome sia stato cambiato in Harper. Il secondo film, sempre con protagonista Paul Newman “Detective Harper: acqua alla gola” del 1975, diretto da Stuart Rosenberg.
Curiosamente, mentre nei libri Archer beve birra, nei film Harper/Newman preferisce whisky, segno di come Hollywood abbia voluto rendere il personaggio più convenzionalmente noir.
Per ulteriori informazioni sullo scrittore Ross Macdonald e la bibliografia completa vi rimando all’articolo di Luigi Guicciardi nella rubrica da lui curata “Maestri del giallo” sempre sul sito Giallo e Cucina
VALUTAZIONE PERSONALE
La birra mi piace, provengo da una cultura che la apprezza, la mia preferenza va alla bionda ma in certe occasioni la rossa non mi spiace.
Infine: se vi ho incuriosito vi consiglio, quando aprirete un giallo di Ross MacDonald, di tenere una birra fredda a portata di mano. E se vi ritroverete a osservare i dettagli con più attenzione, beh, è colpa di Lew Archer.
per scrivere questo articolo ho letto tutti i libri con protagonista Lew Archer, Luigi Guicciardi, I maestri del GIallo su GIallo e Cucina, (link nell’articolo), Ross MacDonald: A Biography”** (1999) di Tom Nolan , Articolo del *New York Times* (14 febbraio 1966), Santa Barbara News-Press (1966), https://www.lightondarkwater.com/2015/07/52-authors-week-27-ross-macdonald.html , https://www.dammiunabirra.it/andrea-g-pinketts-i-grandi-investigatori-preferiscono-la-birra/, l’introduzione di Oreste del Buono in “Lew Archer Story” di ROssMacdonald per Arnoldo Mondadori editore, https://it.wikipedia.org/wiki/Steam_beer