Una storia molto diversa da quelle che riguardano Annabella Abbondante, la protagonista dei primi tre libri di Barbara Perna, quella che leggiamo in “Se tu non ridi più” e non ne sono molto sorpresa. Ho trovato una storia profonda, che provoca riflessioni, di quelle esistenziali. Una lettura che fa bene, che arricchisce e non consola. Ero certa che prima o dopo avrei letto qualcosa del genere dalla penna di Perna. Che fosse brava a scrivere mi è stato chiaro dal primo romanzo letto, che l’ironia fosse una sua cifra mi era altrettanto chiaro. Che nel mondo del giallo, lei e le altre scrittrici che appartengono alla categoria di scrittrici di “cosy crime” fossero viste come appartenenti ad una sotto categoria mi è sempre sembrata una stupidaggine. Faccio parte della categorie di lettrici cui non interessa incasellare il libro in una categoria, nel mio caso mi affido completamente alle mie sensazioni e se la lettura procede velocemente e ho voglia di continuare, le sensazioni sono di un certo tipo e le domande si rincorrono nel mio cervello, beh, esattamente in quel caso so che la storia non mi deluderà e potrò consigliarne la lettura.
Barbara Perna non abbandona l’ironia che è una sua caratteristica ma la inserisce nel racconto di un’indagine che Lia, Amalia Carotenuto che da anni afferma: “Non sono più un avvocato” e si è reinventata docente universitaria, accetta di svolgere perché è stata Cetta, la migliore amica che abbia, e la di lei (Cetta) madre, Matilde Brancaccio vedova Caracciolo, a chiederle di occuparsene. Questo suo non ritorno alla professione, fa felice Picchio Malatesta, suo collaboratore, che si è reinventato taxista, ma che è molto meglio come investigatore. Addentrandosi nel caso, Lia si trova suo malgrado costretta a fare i conti con un dolore immenso che si porta dentro, che non riesce a superare, affrontandolo con durezza. A prescindere dall’indagine sul fatto criminoso, la bravura di Barbara Perna sta, a mio avviso, nella costruzione e nello sviluppo dei personaggi, nei dialoghi. Tutta la storia è credibile, viva e dolente, tragica, come solo la vita vera può essere ma allo stesso tempo, per fortuna, non manca l’ironia che aiuta a tornare a respirare normalmente e strappa un sorriso.
Lettura consigliata.


