Recensione a cura di Dario Brunetti
“ Non troverai mai la verità, se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi di trovare”.
Eraclito
Per introdurre il noir Qualcosa da tacere di Massimo Ansaldo della Fratelli Frilli editori mi sono servito di questa citazione del filosofo greco Eraclito di Efeso.
E la verità gioca un ruolo fondamentale soprattutto quando i protagonisti della storia hanno tutti qualcosa da nascondere.
L’autore ne ha costruito una trama avvincente condita da continui capovolgimenti di situazione, tutto nasce dallo stupro della giovane Michelle e il padre, l’ingegnere Giorgio Sperlinghi, uno dei personaggi più ricchi e facoltosi della Genova bene, nonché erede di una delle dinastie più influenti, si metterà coadiuvato da Gualtiero,( uomo di fiducia della famiglia Sperlinghi) sulle tracce dei colpevoli.
I primi sospetti cadono su qualche imprenditore rivale in affari di traffici internazionali, alla ribalta ritroverà il suo amico di un tempo e poi nemico Charlie Gadge.
Rivali in affari hanno fiutato il lucroso commercio delle Terre Rare definiti per antonomasia i metalli per le nuove tecnologie e sperano di avvantaggiarsene magari giocando sporco con loro avversario numero uno, proprio quel Giorgio Sperlinghi così tanto invidiato da loro.
Michelle nel frattempo non è in grado di ricostruire l’evento a causa della pillola dello stupro, una droga capace di offuscarne completamente i ricordi.
Non sente nemmeno la vicinanza della mamma Annette e di suo fratello Simone, anzi quest’ultimo verrà guardato con certo distacco e diffidenza. Come mai proprio suo fratello e cosa centra con quanto le è accaduto. Meglio non andare oltre toccherà ai lettori immergersi attraverso le pagine di una storia alquanto torbida dove i colpevoli sono soltanto pedine di un gioco al massacro.
Qualcosa da tacere è un noir ambientato a Genova, ne conosciamo la città aristocratica che appartiene ai salotti del potere e quella dei vicoli dei luoghi di spaccio, ne viene fuori un romanzo ben costruito, strutturalmente articolato capace di far emergere le brutture della quotidianità, personalmente ritengo di non essermi affezionato a nessun personaggio proprio perché ciascun di loro ha qualcosa di sporco e ripugnante, vengono fuori lati negativi dell’essere umano, tradimenti, vendette e il male oscuro che infimo si nasconde. Penso che l’elemento vincente di questa storia sia il distacco che si crea tra i lettore i i loro protagonisti e quindi non resta che godersi gli eventi nel bene o nel male.
Forse chi indaga gioca un ruolo irrilevante alla vicenda, la cosa è certamente voluta dall’autore per dare particolare risalto alla famiglia Sperlinghi e ai suoi avversari.
Ansaldo catturerà l’attenzione del lettore fino alle battute finali grazie a una narrazione avvolgente fino al clamoroso e inaspettato coup de thèatre che sono certo sorprenderà.
Buona lettura!