RECENSIONE a cura di Edoardo Todaro
Mauro Marcialis irrompe alla grande nel panorama, ormai numeroso, degli autori noir italiani, e lo fa facendosi accompagnare dai una Roma contraddittoria e problematica. Il tutto prende spunto dal ritrovamento di 3 tossicodipendenti, tra l’altro immigrati senza permesso, ed una ragazza morta. Semplice, facile e scontato l’esito? No tutt’altro visto che all’interno della sezione della squadra anticrimine opera una squadra speciale che non disdegna affatto l’uso delle maniere forti negli interrogatori, che dispone a proprio piacimento di una serie di prostitute ricattate e ricattabili e che pratica l’uso del sequestro per uso personale di sostanze stupefacenti. Una squadra, “ FULL ROMA “ , che per il proprio ruolo svolto è sicura della propria incolumità, che annovera collusioni di vario tipo, estorsioni, depistaggi, truffe ed appunto, torture. In questa squadra un ruolo importante è rivestito da Flavio, imbottito di colpe non solo di psicofarmaci, che deve fare i conti con una vita disperata, segnata da problemi familiari che lo fanno dibattere tra bisogni e necessità; tra il dovere e l’onore, il senso di responsabilità ed il risolvere in qualunque modo i problemi che lo affliggono. Allo stesso tempo Marcialis ci porta a conoscere i lati nascosti, anzi rimossi di Roma come ad esempio le baby squillo. Una Roma che ha la corruzione come punto di riferimento. Una corruzione che non è solo economica, ma soprattutto è la personalità dei singoli che cede di fronte alle sirene di una carriera che può progredire, che va avanti, se i casi su cui magistrati e poliziotti indagano vengono risolti nel breve tempo possibile. In definitiva il ricatto è “ lavoro scrupoloso”ch e si affianca al “ pesto la gente “ “ci vado giù pesante “. Non poteva mancare la descrizione della Roma che conta, della Roma bene: mondo della politica, della finanza, industriali, mondo dello spettacolo, uomini di chiesa e forze dell’ordine …. non manca niente ed il minimo sindacale è esagerare e lo status quo l’unica ideologia di riferimento. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia, quella della Roma decadente dove al pronto soccorso ci vai con il sacco a pelo ed a scuola con il casco. Leggere quanto ci viene descritto non può non richiamare la Roma del mai dimenticato Remo Remotti. Aggiungiamo a tutto questo che scopriamo anche una nuova attività lavorativa: persone che sono disposte a dichiarare il falso per costruire alibi…..