Prima di raccontare qualcosa di questo libro qualche notizia sulle autrici: ELISABETTA FLUMERI e GABRIELLA GIACOMETTI scrivono insieme da anni, ho avuto il piacere di incontrarle a marzo di quest’anno a Bologna durante Giallo Festival e mi spiace non ci sia stato il tempo per approfondire perché l’impressione è stata ottima. Spaziano fra i generi e i media, sono passate dai fotoromanzi alle guide, lavorano come sceneggiatrici, anche in questo caso variando fra i generi. Tengono corsi di scrittura creativa nelle scuole. Da parecchi anni scrivono libri di narrativa e nell’ambito del genere giallo hanno pubblicato diversi romanzi. A maggio di quest’anno per la collana Guanda noir hanno pubblicato “Nessun perdono”.
Il romanzo inizia con una corsa in bicicletta per Roma, Angela Di Cori, psicologa, deve letteralmente “volare” all’ospedale. Il suo maestro, nonché fondatore della Crime Academy, Fulvio Briganti, ha chiesto di lei. È in terapia intensiva e con le sue ultime forze chiede ad Angela di occuparsi dell’accademia e lei non può che promettere di farlo. La Crime Academy da lui fondata è un centro dove si offrono corsi di formazione in psicologia investigativa, analisi comportamentale, psicopatologia e molto altro.
All’attività di insegnante presso l’accademia, Angela Di Cori alterna l’attività allo sportello di un centro antiviolenza da lei creato, situato nel Ghetto. Ha tre assistenti: Mia, Nic e Franco, che lavorano con lei sia in Accademia, sia allo sportello antiviolenza.
La morte di Fulvio Briganti impone ad Angela di occuparsi dell’accademia la cui situazione economica non è tranquilla. Un giorno in sede si presenta il senatore Moretti che chiede ad Angela di investigare sulla morte del figlio Massimo, in cambio si interesserà per far avere i fondi necessari al funzionamento dell’accademia.
Massimo è stato trovato morto nella sua stanza, vittima di un’overdose, il padre però esclude che il figlio facesse uso di droghe e vuole chiarezza perché sospetta un delitto. Insieme ai suoi fidi assistenti, Angela inizia ad indagare ma ben presto si rende conto che ci sono parecchie cose che non la convincono. C’è la possibilità che la morte di Massimo sia stata voluta per screditare il padre che è impegnato in una battaglia contro la droga. Dai primi riscontri la vita di Massimo sembra perfetta ma le sensazioni che Angela ricava dalle prime indagini sono negative. A peggiorarle c’è anche il fatto che Franco, uno degli assistenti, adducendo motivi famigliari si sfila dalle indagini.
Mentre i corsi dell’Accademia proseguono, Angela con Mia e Nic si suddividono i compiti e decidono di partecipare al funerale di Massimo per raccogliere impressioni e ascoltare i discorsi. L’indagine procede lentamente ed è abbastanza complicata, il vicequestore Paolo Benassi, amico di Angela, non crede alla teoria dell’omicidio ma è sempre pronto a dare credito alle intuizioni della donna.
Dalle indagini di Angela e dei suoi assistenti, la figura di Massimo risulta ben diversa dall’immagine di “bravo ragazzo” che gli viene accreditata. A complicare la situazione c’è anche la sparizione di Franco e sarà Angela a incastrare i pezzi, complice la sua tenacia, non senza un alto coinvolgimento personale che le farà rivivere il passato che faticosamente cerca di tenere a bada.
Il romanzo ha una trama ben costruita è ricco di spunti di riflessione su temi molto attuali che riguardano la famiglia, il disagio giovanile, il bullismo, la violenza di genere. La scrittura è precisa, i capitoli sono brevi, i dialoghi funzionali alla trama. Protagonista anche la città di Roma con alcuni quartieri caratteristici: il Ghetto, la Piccola Londra, via dei Villini, la collina Fleming. La protagonista femminile, Angela Di Cori è una donna di spessore, capace, intelligente, fortemente empatica. Interessante anche il parallelismo fra le dinamiche sentimentali del trio giovane, gli assistenti di Angela, e del trio adulto, composto da Angela e dai fratelli Paolo e Vittorio Benassi a fare da controcanto alle indagini, donandoci personaggi a tutto tondo. Una menzione speciale alla nonna di Angela, Melina, che si occupa del benessere della nipote donando e distribuendo amore attraverso il cibo
Consigliato a chi già conosce le autrici, ma anche a chi non le conoscesse prima di tutto perché è scritto bene, poi per gli argomenti che tratta.