Nel fuoco si fanno gli uomini
Quando Alessandro Valtorta era Serpente, braccio armato di Gerlando Piscopo, il boss di spaccio e racket nel quartiere Corvetto di Milano, solo i più coraggiosi osavano salutarlo. Tutti in Corvetto sapevano che aveva la testa ma era capace di fare cose terribili. E tutti lo rispettavano, perché avrebbe potuto portar via il posto al capo, se solo avesse voluto. Tranne suo padre. Operaio da sempre, fedele al sindacato e al partito, si era spezzato la schiena per far studiare il figlio che lo ripagava sguazzando in quel covo di tossici. Poi era morto Giorgio, fratello di Alessandro, trovato con la siringa ancora infilata nel braccio. Per suo padre era Serpente il colpevole, e forse lui stesso lo credeva. C’era voluto l’ispettore De Pin, uno sbirro diverso dagli altri, coltissimo e lontano dai giochetti di carriera, per fargli cambiare vita. Lo aveva fatto entrare in polizia, prima alle Volanti, poi all’Antidroga. Oggi Serpente è diventato il commissario Valtorta. Ha passato dieci anni a chiudere un caso dopo l’altro e a cercare di spegnere le voci dei fantasmi del suo passato. Tutto pare diverso, ora. Ma quando viene rinvenuto il cadavere di Oksana Golubeva, una prostituta, in un appartamento pieno di cocaina e soldi, Valtorta si trova davanti le ombre che pensava di essersi lasciato alle spalle. L’indagine lo coinvolge sempre più a fondo, anche quando il questore vorrebbe che si dedicasse alla sparizione di un sindacalista che sta scaldando la città e rischia di rovinare il Salone del Mobile. Valtorta deve combattere contro ciò che è stato e ciò che è diventato. Per cercare la verità attraversa come una furia una Milano scossa da manifestazioni e insinuazioni giornalistiche. Dai bassifondi ai quartieri scintillanti. È pronto a perdere tutto, anche la parte migliore di sé.
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Questo Nel fuoco si fanno gli uomini non è il primo libro di Ivan Brentari in assoluto, ma è la sua prima prova nel genere noir, e dico subito che l’autore ha centrato il bersaglio grosso al primo tentativo!

Storia bella tesa e personaggi memorabili, dal protagonista, il commissario Alessandro Valtorta, a quelli di “contorno” (e ce ne sono diversi) che vengono tratteggiati molto bene e si ritagliano tutti un loro spazio degno di nota.

La trama del libro è composta sostanzialmente da due storie che, a mano a mano che la lettura procede, convergono in un’unica vicenda molto avvincente e ben congegnata; si parte con l’omicidio di una femme fatale, una prostituta ritrovata nel proprio appartamento assassinata con un colpo di pistola, e ci si ritrova poi alle prese con la scomparsa di un sindacalista che ha pestato i piedi ad un potente magnate nel campo dei mobili.

Il personaggio principale, Alessandro Valtorta, è proprio forte! Uomo dal cervello fino che utilizza al servizio della legge dopo che, da ragazzo, ne ha fatto un uso sbagliato affiancando un boss della droga e facendo per lui il lavoro “sporco“ senza farsi il minimo scrupolo. Nell’entourage di “Serpente“ Valtorta c’è anche il fratello Giorgio e proprio la sua morte scatena deflagranti i sensi di colpa e il crollo nella depressione del protagonista; ad aiutarlo ci penserà il buon ispettore De Pin che lo porterà in polizia.

L’autore rende veramente bene i conflitti interni di Valtorta, in cerca di redenzione con se stesso; lo struggimento interno continuo e, allo stesso tempo, la straordinaria capacità e lucidità nel controllare i propri demoni (salvo qualche rara uscita dai binari nei momenti di massimo stress che lo portano ad azioni violente contro i malcapitati che si trovano a portata di mano!).

Veramente diventa difficile soffermarsi sui singoli personaggi senza dilungarsi troppo perché sono tutti assolutamente degni di nota; dalla prostituta Oksana Golubeva alla quale nessun uomo riesce a dire no diventando un burattino nelle sue mani, all’infido Cainati, collega/antagonista di Valtorta con il quale condivide la passione per la bella psicanalista, passando per tutta una fauna fatta da tossici, sindacalisti, pezzi grossi del business dei mobili e altri ancora (strepitose sono le descrizioni di alcuni clienti della Golubeva, veramente “pittoreschi“).

Se i personaggi sono un punto forte di questo libro, non è assolutamente da meno la trama, tra corruzione, lotte sindacali, storie di ordinaria aberrante umanità in giri di droga e prostituzione; troppa carne al fuoco potrebbe pensare qualcuno, e invece vi posso garantire che tutto fila via liscio e si incastra come un puzzle perfetto a rendere la lettura molto piacevole, veloce ed appagante.

La scrittura è scorrevole e dal taglio cinematografico nelle situazioni d’azione, in cui non vengono elemosinati dettagli forti, fino al finale decisamente sconsigliato ai deboli di cuore e di stomaco!

Spero veramente che questo Nel fuoco si fanno gli uomini sia solo il primo di una serie dedicata ad Alessandro “Serpente“ Valtorta perché sono convinto che abbia, insieme al suo creatore Ivan Brentari, ancora tantissimo da dare al genere noir!

Alla prossima!

 

 

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