Nuovo appuntamento con la lettura, voglia di condividere con chi legge le mie impressioni di lettura. “Le ventisette sveglie di Atena Ferraris” di Alice Basso, Garzanti ed. è uscito a gennaio e non potevo farmelo scappare. Alice Basso è una persona che mi piace, i suoi libri sono divertenti, ben scritti e il fatto che le avventure delle sue protagoniste siano limitate a 5 è un fattore che più passa il tempo e più apprezzo. Mandata in pensione Anita Bo, come aveva fatto anche con Vani Sarca, ci presenta con questo romanzo una nuova protagonista, Atena Ferraris, appunto. Apprezzo molto anche il fatto che siano giovani donne capaci e fragili allo stesso tempo.
Già il titolo mi ha stuzzicato, ho pensato subito, perché ventisette sveglie? Certamente non sarà un’orologiaia questa Atena, perché chi conosce Alice Basso sa che non si deve fermare alle apparenze. E infatti… Atena è una giovane donna consapevole della propria diversità, passa molto tempo a prepararsi ad ogni evenienza, ha un gemello, Febo, con il quale il legame è molto forte. Lo conosciamo in un momento di difficoltà, autore di gialli di buon successo di vendite, sta vivendo un blocco dello scrittore e per svagarsi si butta in attività varie, non tutte tranquille, che causano alla sorella parecchia apprensione. Una delle ventisette sveglie del titolo ricorda a Atena di chiamare o richiamare il fratello p.es.
Atena è conscia di essere diversa dagli altri, la madre l’aveva preparata al mondo e alle difficoltà che avrebbe inevitabilmente incontrato per essere com’è. Purtroppo la madre non c’è più e il padre, che vuole molto bene ai suoi figli è una sorta di hippie che non è certo un punto fermo, una roccia cui aggrapparsi nel momento del bisogno. Molto belli i dialoghi tra madre e figlia che intervallano il racconto delle vicende in cui Atena viene coinvolta e che aiutano a capire molte cose.
Atena è creatrice, autrice ed editrice di una rivista settimanale online, perché il mondo del lavoro tradizionale per lei è molto difficoltoso. Il racconto della sua esperienza come libraia è imperdibile.
Ovviamente in questo libro troverete anche un’ indagine, che però fa quasi da contorno alle vicende umane di Atena e dei suoi coprotagonisti perché nel cosy crime funziona così e Basso è maestra in questo tipo di racconti. Non manca l’ironia e immaginarsi alcune scene strappa più di un sorriso.
Nel corso dell’indagine Atena verrà trascinata in situazioni inaspettate dovrà prendere decisioni che minano il suo equilibrio e senza l’aiuto della madre faticherà a capire e scegliere, eppure in qualche modo si lascerà andare e si farà coinvolgere.
Non amo molto pre e postfazioni ma per questo libro la lettura della postfazione mi sembra imprescindibile, oltre che a sapere come sia nata l’idea del libro, Basso racconta del lavoro di ricerca e studio per scriverlo. È una caratteristica della scrittrice, finora è stato così per ogni serie, in questa però, sarà anche per l’argomento, mi sembra che sia stata ancora più accurata e attenta.
Lettura consigliata.

