Come sempre ci troviamo dinanzi ad un romanzo storico di grande spessore dalla trama incalzante e curato nei minimi dettagli. In questo quinto capitolo della saga di Kingsbridge, l’autore ci trasporta in un periodo di trasformazione e progresso legato all’avvento delle macchine tessitrici; tutto ciò è contornato da una svariata serie di personaggi dai canoni perfettamente aderenti all’epoca vissuta. Ritroveremo un paese ormai rinnovato, una vicenda che si sussegue e che molto spesso ci farà tornare in mente i primi abitanti di Kingsbridge con le loro storie del tutto travagliate.
Anche in questo capitolo ci troveremo di fronte alle ingiustizie da parte della nobiltà nei confronti del popolo.
Ma finalmente avremo qualcosa di nuovo. Una novità nel concetto di “famiglia”; in quanto i vari figuranti vivranno delle vicissitudini tragiche dovute alla vedovanza e per la prima volta potranno vivere un nuovo amore senza essere giudicati. Follett ci trasporterà anche tra la creazione dei primi gruppi per i movimenti operai e nella nascita delle prime scuole per i bambini del popolo, quindi l’istruzione inizia ad estendersi anche a chi non fa parte della nobiltà. Amos, Elsie, Kit, Arabella, Spade, Sal è gente che combatterà per la propria libertà… libertà d’amare, per l’emancipazione femminile
e soprattutto per trascorrere con dignità la propria vita. L’ autore narra tutto ciò rendendoci partecipi dell’esistenza dei propri personaggi a cui ogni lettore non può non
affezionarsi. Una trama che rispecchia perfettamente il mio genere preferito di letture; un romanzo storico ben costruito e per nulla tralasciato. Che dire! Soddisfatta da questo ulteriore capolavoro del talentuoso autore britannico.