Genere:
LE SIGARETTE DEL MANAGER – Bruno Morchio
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Trama

Un ingegnere che non è ingegnere, un manager che non è manager: chi è in realtà Oreste Mari, l’uomo sulle cui tracce si muove Bacci Pagano, inseguendo un vago odore di fumo e spinto da un’ossessione che lo induce a indagare senza la garanzia d’essere pagato? In una primavera piovosa, otto mesi dopo il crollo del ponte Morandi, il detective dei carruggi ripercorre avanti e indietro la valle del Polcevera e ne osserva le ferite, la bellezza e i gusci fossili d’un illustre passato che non c’è più. Nelle strade di quella periferia irriconoscibile sembra cercare il senso di quanto è accaduto negli ultimi trent’anni e l’uomo che sta cercando potrebbe forse fornire qualche risposta alle domande che lo assillano: Oreste Mari è nato in una famiglia operaia, ha rinnegato le sue origini facendo proprio il mito dei soldi facili degli anni Ottanta e ha finito per mettere la propria genialità al servizio della speculazione finanziaria e della criminalità. Distruttore e saccheggiatore di destini, lo definisce Bacci, che però intravvede il legame profondo che lo lega alla valle e alla sua gente, una sorta di anticorpo che potrebbe forse salvargli l’anima. E mentre si dibatte nel dilemma se associare o meno all’agenzia investigativa il fidanzato della figlia Aglaja, Bacci troverà nel luogo più disastrato della valle, la diga del quartiere Diamante, un nuovo amore di nome Giulia, maestra elementare che ha l’aspetto e i modi d’una guerrigliera coraggiosa. Con “Le sigarette del manager” Bruno Morchio dà voce a uno dei luoghi più tormentati della sua terra, a una generazione ferita ma orgogliosa, che non si rassegna a guardare indietro e non si abbandona alla nostalgia, convinta che della scomparsa del passato ci si può consolare, ma dalla sparizione del futuro non ci si riprende più.

RECENSIONE a cura di Edoardo Todaro

Abbiamo presente quando, parlando tra amici si dice, a proposito di qualcuno che conosciamo e sul quale si riversa l’ironia? “ E’ uscito a comprare le sigarette e non è più tornato “. Ecco con il noir/romanzo di Bruno Torchio ci troviamo a confrontrarci con un luogo comune che diviene invece, punto centrale dello svilupparsi di quanto abbiamo la fortuna di leggere. Genova ed in sottofondo la tragedia del ponte Morandi, i riferimenti a Roth Philippe ed il  Vasquez Montalban de “ I mari del sud “. Ma se abbiamo accennato a Genova un motivo c’è e che va al di là del ponte Morandi ed è l’abbandono delle fabbriche, quelle dismesse dove la forza/lavoro è stata espulsa e sono divenute parte dell’archeologia industriale. Ex fabbriche, dall’Italcantieri, all’Italsider, all’Ansaldo, dove la catena di montaggio viene  abbandonata e sostituita dal mondo degli algoritmi, dove una classe operaia, quella portuale di sicuro,è non solo  ridimensionata numericamente ma anche come e soprattutto come riferimento.  Un mondo che introduce l’imprenditore scomparso, consulente informatico di un’azienda che monitora l’andamento del mercato agroalimentare attraverso la vendita di software e che  si dirige verso la deriva della bancarotta, dove i fondi di investimento sono dovuti alle risorse economiche dei lavoratori che si trasformano, chissà come, in proventi illegali e quindi ci troviamo di fronte a veri e proprie operazioni di speculazione finanziaria, che si mette , armi e bagagli, al servizio della speculazione finanziaria e della criminalità . Genova con i suoi carrugi ed i vicoli, adattissimi per eventuali vie di fuga ed allo stesso tempo ancora oggi, emergenza sanitaria permettendo, non ancora totalmente ristrutturati  e primo approdo per immigrati, spaccio, mercato, conservazione di antichi mestieri, ambienti ecc ….  con  operatori finanziari senza alcun scrupolo, il cui unico ed assoluto obiettivo è il raggiungimento del massimo profitto. Genova, da vivere sia di giorno che di notte, attraversata dalla speculazione edilizia delle “grandi opere” dal cantiere del 3° valico alla TAV; dal centro direzionale che sostituirà un quartiere popolare; alle “ Colombiane “ del ’92 vissute come volano per un possibile rilancio; alla “bretella autostradale “ ed alla “Gronda “: sventrare e ferire il territorio, per avere una città turistica, si assomma a problemi, ormai endemici, come l’immigrazione,( l’associato di Bacci Pagano con intuito investigativo e talento culinario, proviene, dalla Nubia, dal circuito dell’immigrazione di prima generazione)  il clima …. .Dove la paura verso le prospettive del futuro diviene cultura popolare. Paura che si somma ad astio, rancore verso i “ nuovi “ e chela legalità impone che  piuttosto che degli esseri umani, diviene normale curarsi di ratti e scarafaggi.  Ma restando all’imprenditore scomparso vediamo gli effetti collaterali, dovuti alla crisi economica, che ha agevolato l’infiltrazione della malavita organizzata, ndrangheta in questo caso, dove il confine tra illegale, con la sua economia di riferimento, e legale diviene molto sottile; dove “mandare in rovina“ diviene una professione.” Le sigarette del manager “mette in evidenza, tramite alcuni personaggi, come commerci e traffici un tempo ritenuti leciti, divengono, invece, non consoni agli sviluppi del nuovo secolo, anche se alcuni meccanismi sono, spesso e volentieri, la riproposizione di qualcosa di già visto: come fa un’azienda a disporre di un flusso illimitato di finanziamenti. Comunque in tutto questo, l’investigatore Bacci Pagano, all’opera in val Polcevera, riesce a dare un valore aggiunto, un valore morale importante: non assume l’incarico di indagare per una somma di denaro, che sicuramente non disdegnerebbe, ma perché vuole capire cosa ha di fronte, vuole risolvere al di là di tutto, evitando illusioni e/o promesse velleitarie. Ma possiamo anche trovare passaggi significativi ed interessanti rispetto ai passaggi culturali che le nuove generazioni assumono: genitori cresciuti dal periodo post resistenziale alle nuove generazioni che crescono con narrazioni e paradigmi non solo diversi ma completamente ribaltati, e quindi un noir che scandaglia, anche, il rapporto genitori/figli. E cosa tiene insieme tutto questo? Il mito dei soldi e ….   Genova che cerca un’anima e che si domanda e ci domanda: Genova chi sei?!. Con Morchio non possiamo che aspettarci la prossima indagine ….

Dettagli

  • Copertina flessibile: 199 pagine
  • Genere: noir
  • Editore: Garzanti 2019/2020
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