Seconda indagine per Chicca Lopez, la marescialla che abbiamo conosciuto in Pizzica amara, edito da Rizzoli sempre nella collana Nero. Di Chicca sappiamo che ha carattere, non bada molto alle forme, è ribelle e non si piega volentieri ai superiori. Dopo la prima indagine che l’ha vista coinvolta e lasciata sconvolta, Chicca si è trasferita a vivere da sola in una casa di pescatori vicino al mare. É in aspettativa, trascorre molto tempo riflettendo mentre il momento del rientro al lavoro si avvicina. Grazie a Carmine va a visitare la Basilica di Santa Croce, che è in restauro. Chicca è rapita dalla meraviglia dei decori barocchi, fa tantissime foto. Rientrata al lavoro viene destinata al Nucleo Informativo, decisione che deve accettare ma che non condivide e che le crea parecchia frustrazione. Guardando una foto fra quelle che ha scattato si rende conto che c’è qualcosa che non va. Un’ incisione su un fregio, tre nomi e un numero. Inizia un’indagine che ben presto si rivelerà essere un “cold case”. L’indagine parte come un atto di vandalismo ma ben presto si trasformerà in altro. Chicca non mollerà, nonostante i suoi superiori non siano del tutto convinti e arriverà alla soluzione. Gabriella Genisi, come ormai ci ha abituato, se da una parte ci racconta un’indagine, dall’altra ci racconta di sentimenti. Ci racconta di Eva, Renzo, Sergio, che formavano un trio che pareva indissolubile, di giuramenti rotti, di vite sospese. Ci racconta di una giovane donna, Chicca, che cerca di colmare i suoi buchi neri, che non molla, si appassiona, che è testarda, poco incline ai compromessi, mai diplomatica. In questa nuova avventura, sapremo alcune cose del passato di Chicca, di quella madre che non ha conosciuto e il cui abbandono la tormenta. Meravigliosa i luoghi descritti, che diventano coprotagonisti del libro. Le bellezze descritte sono un’ottima ragione per andare in Salento anche fuori stagione. L’indagine ci consente di sapere ciò che succedeva in Salento negli anni Ottanta, dei soldi arrivati facilmente, troppo facilmente, dei cambiamenti sconvolgenti della terra e delle persone. Ho molto apprezzato la costruzione dei caratteri delle donne che a vario titolo compaiono nel libro.
Il ritmo della storia è lento, avvolgente, la scrittura di Gabriella Genisi accurata, precisa. Altra particolarità che mi ha colpita: le denominazioni dei capitoli sono prese dai versi di Girolamo Comi. Grazie per aver inserito in fondo al libro le ricette del cocktail denominato “Il mare in un bicchiere” in versione alcolica e virgin, ideato da Glenda Paoli, appositamente per il libro. Il libro è auto conclusivo ma come sempre, quando si tratta di protagonisti seriali, leggere in ordine cronologico i libri aiuta a comprendere meglio la storia personale dei protagonisti.
Consigliato a chi ha letto la prima avventura di Chicca Lopez, a chi ama le indagini a ritmo lento, a chi apprezza le investigatrici donne, a chi gradisce che anche l’ambientazione sia protagonista della storia.