TRAMA
“ Quando Viviana, giovane impiegata di una galleria d’arte, viene ritrovata uccisa nel suo appartamento, i sospetti della polizia si concentrano sull’ex detenuto Danilo Secchi: stesso modus operandi dell’omicidio che l’aveva portato anni prima dietro le sbarre, sue impronte digitali sulla scena del delitto. E poco importa che le prove siano tutt’al più indiziarie: per il commissario Cassini “colpevole una volta, colpevole per sempre”. Per fortuna di Danilo non tutti la pensano così. Lo scopre anche Arno, tecnico di computer con due figli e un matrimonio in stanca, quando una mattina il vecchio amico Lans, pittore di talento da poco uscito di prigione per una rapina mai del tutto chiarita, gli spunta davanti con una strana proposta: mettere i suoi talenti di informatico al servizio del Club Montecristo, un’associazione capillare di ex galeotti decisi a far giustizia quando chi ufficialmente dovrebbe garantirla è troppo miope per riuscirci. Arno e Lans pian piano intuiscono che Viviana aveva tanti segreti, e che proprio lì si nasconde la verità sulla sua morte. Fabiano Massimi, l’autore di “L’angelo di Monaco”, tesse un giallo che mescola tensione e humour, indovinando il più efficace dei detective: perché nessuno conosce il crimine meglio di un criminale. “
RECENSIONE a cura di Todaro Edoardo
Nell’approcciarsi al genere noir, tantissimi autori fanno ricorso, fanno uso, e forse abuso, di poliziotti, corrotti o meno; avvocati; investigatori privati; pubblici ministeri e chi più ne ha ne metta. Con “ Il club di Montecristo “ abbiamo a che fare con degli investigatori particolari, con gli addetti ai lavori .Ma prima di tutto dobbiamo riconoscere che Mondadori ha vinto una scommessa: editare questo libro, già uscito, in forma non cartacea negli anni scorsi. Dopo il successo ottenuto con “ L’Angelo di Monaco “ un thriller storico con Hitler al centro, è stato sicuramente importante valorizzare quanto ha scritto Fabiano Massimi. Come dicevamo all’inizio, ci troviamo ad avere a che fare con chi il carcere lo ha vissuto e lo ha subito, quindi se sei stato in carcere puoi entrare a far parte del Club di Montecristo, altrimenti ….. no, anzi tra le referenze non si disdegnano, ad esempio, la condanna per rapina a mano armata o i 5 anni in via definitiva. Allo stesso tempo il “ club … “ svolge una funzione di mutuo soccorso per chi, in qualche modo, non vuole tornare “ dentro “. Essere stati in carcere, avere avuto una condanna da espiare in una cella, 4 x 3, sovraffollata all’inverosimile, è stata ritenuta esperienza che, almeno una volta nella vita andrebbe fatta. Ma forse no. Possiamo, se gli eventi che la vita ci prospetta non hanno il vento contrario, farne anche a meno. Perché il carcere è anche dove il tempo scorre diversamente dal fuori, “ dentro “ il tempo si trascina mentre fuori evapora; il carcere che nuoce profondamente alla vista perché la profondità è assenza; il carcere con la sua “ area colloqui “, il cortile, le grate, le serrature, il gabbiotto d’ingresso, l’isolamento. E quindi abbiamo a che fare con i componenti di un club esclusivo: con gli “ ammutinati “. ” Ammutinati “ che si attengono ad una filosofia di vita: tutti per uno …. e quando uno è in difficoltà arrivano gli altri.” Ammutinati “ , tutti ex detenuti, obbligati ad intervenire nel momento in cui, uno di loro, ex detenuto, è ritenuto colpevole di omicidio solo esclusivamente in base ai suoi precedenti. Ma che grazie al proprio vissuto hanno rapporti ed addentellati tra gli operatori telefonici o nel centro smistamento delle poste. “Colpevole una volta, colpevole per sempre “ “ …. anche buttare una cicca per terra può avere le sue conseguenze per chi ha dei precedenti …. “ questo è il punto di vista di chi porta avanti le indagini. Un noir che indaga sugli effetti collaterali della fine pena, sul reinserimento nella società civile del galeotto che ha consumato la pena. Una critica, non sottaciuta, per niente, alle “ istituzioni totali “. Anche in questo caso, il noir ci aiuta ad entrare, attraverso la lettura di queste pagine, in un mondo che spesso e volentieri vogliamo ritenere lontano da noi …. Perché è importante attenersi a Bunker ed al suo punto di vista sul carcere “ le probabilità che uno esca peggiore di quando ci è entrato sono altissime “. E quindi, avendo di fronte a noi il primo romanzo di una serie, aspettiamo il prossimo.
Dettagli
- COPERTINA flessibile: pagine 272
- GENERE: noir
- EDITORE. Mondadori