Quello che non c’è scritto
È il rito di un fine settimana qualsiasi: l’ex marito che passa a prendere il figlio per portarlo in montagna. Dopo averli accompagnati all’ascensore, Carmen tira un sospiro di sollievo. Il divorzio burrascoso è alle spalle. Jorge ha quattordici anni, vien su bene; Carlos era un pessimo marito, ma tutto sommato è un buon padre. Di colpo vede su una sedia un dattiloscritto che prima non c’era. L’ha lasciato Carlos con un messaggio scritto a penna: voglio che tu lo legga. Bastano poche pagine per immergerla in un romanzo amaro, un noir pieno di violenza. Le parole dell’ex marito bruciano, scoperchiano ricordi difficili. Carmen tra le righe avverte una minaccia: è rivolta a lei? A suo figlio? Su un treno che sfreccia nella campagna, intanto, padre e figlio imbastiscono pacche e sorrisi, ma Jorge è nervoso da far paura e Carlos si attacca alla bottiglia. Fin dalle prime stazioni si sente aria di condanna. Carmen, a casa, legge pagina dopo pagina, sforzandosi di restare calma: è solo un romanzo, un intreccio di storie immaginarie, forse è lei che ci legge quello che non c’è scritto. In montagna soffia un vento umido e gelido, Carlos e Jorge hanno il ghiaccio nel cuore. È troppo ripido e instabile il crinale delle cose non dette. Cercano di uscirne, si vogliono bene. Potrebbero anche farcela, se fossero soli: un padre davanti a suo figlio. Ma non sono più soli. E i loro cellulari squillano a vuoto.
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Se vi dicessi :

1)      La storia di questo romanzo è un viaggio con papà a distanza di anni in cui il genitore affiatario del minore è la madre.

2)      Il romanzo è molto bello correte in libreria e procuratevene una copia!

Mi prendereste per pazzo. Avreste ragione. Ho omesso tre piccoli particolari :

1)      La madre in questione è un editor

2)      Il padre prima di partire le lascia in visione un libro che narra di un rapimento…

3)      Padre e figlio diventano irraggiungibili durante la loro gita…

Che ne pensate adesso? Morite dalla curiosità di sapere come è possibile intrecciare due storie tra loro, creare un’altalena di emozioni, vivere attraverso gli occhi della protagonista tutte le ansie, le analogie, le congetture presenti in questa storia?

Se si fate bene. Quello che non c’è scritto è un noir ben scritto, capace di incuriosire pagina dopo pagina, di sviscerare sentimenti umani attraverso l’interrogazione del proprio io, per arrivare a vedere cose che non ci sono e, magari, non vivere la realtà. Il grosso difetto di questo libro è che si finisce presto, troppo presto. Al rientro dalle vacanze, procuratevi questo titolo, non ve ne pentirete!

Votazione : 4/5

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