Ho scoperto Alessandro Robecchi scrittore di noir, quasi per caso, conoscevo la sua penna affilata per altre letture. Il suo personaggio, Carlo Monterossi mi è piaciuto subito. E’ un uomo che vive di contraddizioni, è l’ideatore di un programma televisivo, Crazy Love, che nelle sue intenzioni doveva parlare di persone e delle loro storie che poi si è trasformato in altro, in un programma trash. È riuscito a ritirarsi, senza troncare con l’azienda. I soldi che ha guadagnato gli consentono di vivere bene, molto bene. Detto questo, in ogni libro, questo è l’ottavo, le storie nelle quali è coinvolto Carlo Monterossi, non sono mai uguali, mettono in luce tematiche sociali diverse. In questo episodio, Monterossi verrà incaricato, dal Dottore, il Padrone della Tv commerciale di indagare sul rapimento di Flora De Pisis, Nostra Signora della Televisione, la conduttrice di Crazy Love, che è stata rapita. Si potrebbe pensare al racconto dell’indagine, ai colpi di scena, non svelerò nulla di quanto succede, perché per quanto anomalo pur sempre di un giallo si tratta. Non voglio togliervi il piacere di leggere, di immergervi nelle pagine, di conoscere i protagonisti. Vi dirò invece qualche impressione sparsa. In questo libro, Carlo Monterossi è meno protagonista, sempre presente, ma più spettatore. Lo affiancano i personaggi che conosciamo, Oscar Falcone, con la sua nuova socia Agatina Cirrielli, Bianca Ballesi, Katrina. Il libro è giocato su tre piani diversi, in luoghi diversi, un passato remoto, un passato prossimo e il presente. Una parte importante del libro è dedicata alla figura del poeta francese Robert Desnos, morto l’8 giugno del 1945 nel campo di concentramento di Theresienstadt, ci sarà il racconto della sua vicenda, legata alla richiesta di riscatto per Flora De Pisis, qua e là nel libro troveremo qualche verso delle sue poesie. Ci sarà, come è ovvio che sia, il racconto delle indagini e non meno importante il racconto su Corrado Stranieri, bellissimo personaggio a mio avviso e proprio nella sua vicenda professionale e umana, ho trovato pagine di grande ironia e denuncia sociale. Leggendo, si può ridere, piangere, sorridere e riflettere. C’è tutto come nella vita. Verso la fine del libro, Robecchi riuscirà perfino a farci pensare, credere, sognare, che Flora De Pisis potrebbe cambiare.
Chiuso il libro ho pensato che Alessandro Robecchi, mescolando mondi lontani, diversi e per certi versi antitetici, TV commerciale e poesia, abbia fatto una sorta di esperimento fra se stesso e chi legge, non ho idea di quanto volutamente. Per quanto mi riguarda l’esperimento è riuscito, questi elementi si possono mescolare e quando si è bravi come è Robecchi, non solo stanno insieme ma ci regalano un libro ironico, delicato e fortemente attuale.
Consigliato a chi già conosce Carlo Monterossi, ma anche a chi non lo conosce, vi affascinerà. A chi ama la poesia e pensa che se ne parli troppo poco, a chi apprezza l’ironia. A chi pensa che i generi si possano mescolare.