I protagonisti di questi racconti frequentano, girano attorno al Cafè Royal che dà il titolo al libro. Alcune e alcuni si conoscono fra di loro.
Sembra un affresco, questo libro, 18 capitoli che ci offrono ritratti di persone: mariti distratti, mogli scontente, adolescenti, anziani, e altri ancora. I capitoli hanno come titolo il nome del/della protagonista, anche se, discretamente, il protagonista è il Café Royal. La storia di Luca ha la necessità di due capitoli, perché c’è un prima e un dopo che andava raccontato. Non esiste in via Marghera a Milano un caffè con questo nome ma possiamo immaginarcelo, perché un posto simile esiste in ogni città. Balzano descrive la quotidianità, parla di persone, delle loro vite, parla di noi.
Ci sono le contraddizioni, ci sono le aspettative, spesso disattese, delle persone. C’è la fatica, ci sono piccole gioie, consapevolezze. Se c’è una cosa che mi ha fatto riflettere, leggendo le storie, è la sensazione di malessere che avvolge tanti e tante, spesso acuita dalla pandemia, dalle restrizioni che ci sono state. Non c’è una morale, una conclusione, la scrittura è delicata, mai giudicante e personalmente il libro mi è piaciuto soprattutto per questo.