Il mistero del cadavere sul treno
La neve fiocca su Valdiluce e sui tanti segreti che non danno pace all’ispettore Marzio Santoni e al suo fedele assistente Kristal Beretta. La morte della diciassettenne Franca Berti, sensitiva capace di parlare con gli alberi, è stata davvero provocata dalla malattia? L’eccentrico marito, Alain Bonnet, insegnante di Forest Therapy, ovvero l’arte di connettersi con la natura attraverso i cinque sensi, è un santone, un ciarlatano o un assassino? Da giorni, poi, le anziane spione del paese spettegolano di quell’uomo strano, un ingegnere venuto da fuori, che non dà confidenza a nessuno ma che sembra avere un solo scopo: seguire come un’ombra la povera e ignara Olimpia Carlini, impiegata delle poste… Intanto, in occasione della coppa del mondo di sci, la vecchia locomotiva a vapore è stata rimessa in funzione e, dopo cinquant’anni, tornerà a percorrere la ferrovia panoramica per un viaggio mozzafiato. Ma la festa per la corsa inaugurale sarà funestata da un orribile delitto. Le indagini non saranno facili, per Lupo Bianco, perché ogni indizio mostra solo una piccola porzione della verità e il quadro d’insieme appare sfuggente come lo sbuffo del treno che si disperde in lontananza tra i monti innevati.
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Valdiluce sembra un luogo fiabesco, di quelli di cui si parla nelle storie che raccontiamo ai bambini prima di andare a dormire aspettando che prendano sonno. Il paesaggio è particolarmente invitante e suggestivo soprattutto dopo le abbondanti nevicate.

L’ispettore Santoni, detto Lupo Bianco, vive in montagna con i suoi amici animali ma la sua tranquillità è disturbata, come sempre, dal verificarsi di omicidi che compromettono la quiete del paese.

Con questo romanzo Matteucci non si limita solo a confermare le sue note abilità narrative ma riesce perfino a superarsi.

Ancora una volta l’autore ci sorprende con un giallo bizzarro e genialoide di altissima qualità. Interessante il contrasto tra l’aspetto tecnologico e la natura incontaminata. Può sembrare surreale ma è molto avveniristico e incentrato sul futuro. Riesce a dare una giusta sfumatura fantascientifica risultando così un romanzo quasi sperimentale. Ritengo molto sofisticata e ingegnosa allo stesso tempo l’idea che con una microtelecamera si riesca a registrare la sequenza dei colpi sparati da una pistola, usufruendo di una moviola che mette in luce l’atto criminoso.

Un romanzo che non risparmia i colpi di scena. Come sempre il buon Santoni e il suo fedele assistente Kristal Beretta riusciranno a mettere la parola fine al caso.

Un’indagine complessa e senza esclusione di colpi, che saprà attirare l’attenzione del più accanito consumatore di romanzi gialli. Matteucci non vi darà scampo, col suo stile ironico e accattivante riuscirà ancora una volta a sorprendervi.

Il lettore è  avvertito.

 

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