Cosa hanno in comune uno scrittore, un ortopedico, una faccendiera, una segretaria, un responsabile Recensione a cura di Alessandra Rinaldi
Un condominio all’apparenza come tanti è il protagonista principale, dentro il quale si ritrovano personaggi bizzarri e strambi.
In un periodo storico imprecisato, dominato da un adorato Podestà, gli inquilini hanno un denominatore comune: tutti hanno un passato da nascondere. Tutti, negli anni precedenti, hanno aggirato gli ostacoli in maniera più o meno lecita, pur di raggiungere i loro obiettivi.
Si ritrovano a vivere in Via Verdi 1. Nessuno di loro sa come ci è capitato e perché.
E per mezzo di una particolare riunione condominiale, vengono chiamati a rendere conto delle loro azioni. Un susseguirsi di scene violente e crude dove il male non perdona, gli errori si pagano e dove è necessario saldare il conto con la vita.
Un viaggio interiore dove il male si prenderà la rivincita nel modo più crudele possibile.
Una figura emblematica è rappresentata da Harry, con il suo sigaro sempre tra le labbra e vestito in giacca e cravatta: un personaggio con un ruolo determinante.
Un libro dove affiorano le insicurezze, dove il bene e il male sono sempre in bilico.
Un romanzo particolare dove, in realtà, i protagonisti sono le debolezze umane e i vizi capitali, ma dove spunta anche l’amore in tutte le sue sfaccettature.
Una trasposizione esasperata della realtà, nessuno scrupolo a calpestare o ignorare il prossimo, agire per il proprio fine senza tenere conto dei sentimenti altrui.
Il finale lascia senza parole: quando tutti i tasselli trovano una loro collocazione … si ricomincia. Il gioco continua.
Un romanzo sicuramente non di facile presa, da leggere soprattutto per la verosimiglianza con la realtà.