Un caso complicato per l’ispettore Turner
Città del Capo. Durante un weekend, una lussuosa Range Rover travolge una ragazza di strada. Al volante c’è il figlio di Margot Le Roux, la donna che gestisce gran parte del business minerario dello Stato. Margot, elemento di spicco nell’influente élite di bianchi del Sudafrica, non vuole che le ambizioni del figlio siano ostacolate dalla morte di una ragazza senza nome, per giunta malata. Il ragazzo, dal canto suo, non ricorda nulla di quanto è accaduto: era troppo ubriaco per accorgersi dell’impatto, e gli amici che erano in macchina con lui hanno preferito abbandonare la vittima al suo destino. Tutti sanno che, con le giuste pressioni, qualunque legge può essere aggirata… Quando il detective Turner viene incaricato di risolvere il caso, si trova così a fronteggiare una fitta rete di intrighi e corruzione. Partirà alla volta della remota città mineraria che Margot possiede per fare luce sull’accaduto. Ma la donna intende coprire suo figlio a qualunque costo e l’odissea di Turner per scoprire la verità è appena iniziata.
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Recensione a cura di Massimo Ghigi

Due sono le considerazioni che ho fatto dentro di me al termine della lettura di questo libro: Tim Willocks è un grande scrittore e Un caso complicato per l’ispettore Turner è un noir potentissimo (anche se il titolo con cui è stato distribuito in Italia secondo me lascia un po’ a desiderare…).

Ho conosciuto Willocks con un altro libro strepitoso, Il fine ultimo della creazione e, vedendo la sua ridotta bibliografia, mi viene da dire che questo è uno di quegli autori che scrive poco ma, quando lo fa, lascia sempre il segno.

Come si può intuire dalla sinossi, la storia alla base di questo libro è piuttosto semplice: un figlio di papà fa fuori maldestramente una povera disgraziata e la mamma super-ricca e potente mobilita chiunque abbia al soldo per salvargli il popò a qualunque costo. Peccato che, sulla sua strada, trovi un uomo che pare un incrocio tra Terminator, Rambo e Ken il guerriero!

Il protagonista di questo libro è fantastico! Il detective Turner è un uomo le cui azioni sono guidate semplicemente dalla consapevolezza di ciò che è giusto e di ciò che dice la legge. Non penso che Turner si possa definire un idealista, è assolutamente consapevole di come gira il mondo, ma ha dalla sua una coscienza lucida alla quale non può non dare ascolto. Niente lo distoglie dal suo fine di giustizia, non è corruttibile, non si piega ai voleri di nessuno per nessun motivo se questi vanno contro quello che lui sa essere giusto.

I personaggi che dividono la scena con Turner sono tutti, chi più chi meno, dei deboli, degli arrivisti, dei codardi; anche chi dovrebbe essere dalla parte della legge, e quindi dargli supporto, alla fine, per paura o per convenienza, finisce per tradire e passare dalla parte dei potenti.

Turner sa cosa è giusto fare e lo fa. Punto. Non ci sono “se” e non ci sono “ma”. Passa inesorabile sopra tutto e sopra tutti, lasciando dietro di sé una scia di cadaveri per raggiungere il suo scopo (Terminator…), non ha la volontà di fare del male ma, se lo costringono, se si mettono sulla sua strada, lui non dà scampo (Rambo…), ha dalla sua una perfetta e lucida conoscenza di se stesso e usa arti marziali per colpire con precisione i punti energetici di chi lo fronteggia basandosi su conoscenze che gli vengono dallo studio di filosofie orientali (Ken il guerriero…). Insomma ‘na macchina perfetta proprio!

Ovviamente Turner non è immortale (non arriva ad essere anche un “Highlander” dai!…) ma, se un giorno vi doveste trovare in mezzo al deserto, soli, o meglio con la sola “compagnia” di un cadavere fresco fresco, beh, lui sarebbe in grado di dirvi come fare per sopravvivere magari qualche ora in più!… ma dovrete avere dalla vostra solide conoscenze di fisica e anatomia e… uno stomaco bello forte!

Leggendo questo libro anche voi vi troverete a dover fare i conti con una semplice domanda: “E tu da che parte stai?”; siete disposti a fare le cose peggiori per salvare chi vi sta a cuore, pur sapendo di essere in torto o… siete disposti a fare le cose peggiori per fare ciò che è giusto!? A voi l’ardua sentenza…

Alla prossima!

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