Di trilogia in trilogia, dopo la precedente composta da “Regina rossa”,” Lupa nera” e “Re bianco”; ecco “ Tutto brucia “ che stando a quanto si legge,è il primo a cui seguiranno altri due. Conoscere Aura e Mary ci fa conoscere il mondo del carcere, con i graffiti disegnati, anzi graffiati, sulle pareti; il sovraffollamento che porta ad essere cinque in cella; il bugliolo; il convivere con soprusi e prepotenze. Aura dai toni sofisticati, brava pianificatrice ma disoccupata e soprattutto rifiutata, con la consapevolezza dei rischi che corre in ciò che fa; Mari ex legionaria, e per questo, abituata alle riunioni tattiche, affetta da stress postraumatico; Sere a tu per tu con la solitudine. Un terzetto che mette su un alleanza per un piano facile ed impossibile Ma soprattutto Gomez-Jurado ci fa conoscere i meccanismi perversi che regolano mondi misteriosi, come quelli della finanza: le OPA (offerta di pubblico acquisto ); la fusione di due banche; fondi d’investimento che operano attraverso società vuote; che Aura conosce bene a tal punto dall’averne creato lei stessa uno; investitori con i propri risparmi a rischio; gonfiare le rendicontazioni finanziari; tattiche fraudolenti per truffare migliaia di clienti; misteriosi paradisi fiscali; A proposito di banche interessante la descrizione di Ponzano, dirigente di banca che segue il principio: “ io sono la banca e la banca sono io “; avarizia, invidia e superbia sono gli aspetti che lo caratterizza, un cattivo che si crede buono. Altra figura al centro di “ Tutto brucia “ è Romero: onesta ispettrice di polizia che accetta proposte corruttive a vantaggio della propria carriera. Un romanzo che è un’indagine sul grande gioco della finanza globale, dove fondi d’investimento, illeciti, controllano tutto e non si sa chi compra cosa, controllano l’economia globale nel tardo capitalismo finanziario.

Noir

Dopo il ben riuscito “ Trappola per topi “ eccoci con “ La rabbia del topo “ e la coppia di investigatori: il contadino Pietro