È tutta una corsa questo racconto. Andrea Pennacchi attore e autore ma soprattutto grande conoscitore e amante di William Shakespeare, ha confezionato una storia fantasy spruzzata di giallo, molto simile a uno spettacolo teatrale dei suoi. È sicuramente anche un giallo storico, ambientato nella Padova del Cinquecento, nel quale William Shakespeare è in trasferta per conto della Corona per trovare un inglese che è scomparso. Fra i coprotagonisti della storia oltre a Will, troviamo Vincenzo Saviolo, Christopher Marlowe, Galileo, i Montecchi e i Capuleti. Shakespeare ha ambientato opere a Venezia, Padova e Verona, ed è una vecchia idea di Pennacchi quella che Il Bardo sia stato veramente in Veneto, spostando il dramma di Giulietta e Romeo da Verona a Padova, si è preso una grande libertà. Divertente l’italiano che l’autore fa usare a Shakespeare e altrettanto l’uso del dialetto. Una storia ingarbugliata, spruzzata di ironia, godibile e simpatica da leggere. Ci sono anche elementi di denuncia sociale e politica, tipici dei testi di Pennacchi.
Siamo alla fine del 1500. Il libro si apre con Vincenzo Saviolo, valoroso combattente che sta aspettando un inglese che deve proteggere. Ha tutta l’aria di essere un lavoretto ben retribuito e poco complicato, ma come si sa, le cose facili, spesso, sono le più difficili da portare a termine. Le prime difficoltà per Saviolo sono la pronuncia del cognome dell’inglese: Shakespeare che di volta in volta diventa: Sbeps, Sgri, Sciap, Sbras, Spriss, Scrasb, ecc.ecc.
William Shakespeare ha la magica capacità di attirare i guai, mentre cerca di portare a termine il suo incarico, attorno a lui e a Saviolo si forma un gruppo composto da studenti, servitori, straccioni, personaggi storici. Fra questi anche Romeo Montecchi, giovane e simpatico ragazzo che si innamora di, eh già, proprio di lei, Giulietta Capuleti. Il dramma è servito, lo conosciamo: le famiglie non sono d’accordo e i due giovani non possono avere un futuro insieme, solo che in questo romanzo, el sior “Scrasb” viene accusato di omicidio, il morto è Tebaldo, cugino di Giulietta. Will non trova di meglio che fuggire, assieme ai suoi nuovi amici deve trovare il modo di scagionarsi dall’accusa di omicidio e la sua missione passa in secondo piano.
Posso aggiungere che tutto troverà la giusta collocazione come ci si aspetta da un giallo ma per sapere il come e il cosa, dovrete leggere il libro.
Ne consiglio la lettura.