Recensione a cura di Elio Freda
Si chiude con questo terzo volume dal titolo “Salvatore Caruso” la trilogia del Capitano Luca Mariani e lo fa nel migliore dei modi. Se non lo conoscessi, l’Autore, penserei che fosse uno del settore per quanto l’indagine scivoli via senza sbavature, con un alone di veridicità che conduce ilò lettore sul campo. Molto belle le descrizioni delle ambientazioni, in grado di creare interessanti contrasti con l’animo dei protagonisti o di evidenziarne sentimenti e stato d’animo. Quando a un libro si può rimproverare il fatto che sia finito troppo in fretta è sempre indice di successo, a parer mio, da parte di chi lo scrive. Per farti arrabbiare ti dico che a me sono bastati 55 minuti, intensi (a discapito del tuo lavoro!).
Volume di cui ne suggerico caldamente la lettura dopo aver degustato i primi due capitoli (Luca Mariani e Giulia) per apprezzare a pieno lo sviluppo integrale della vicenda. Quello che resta nel cuore è la storia dei personaggi, frutto di una eccellente caratterizzazione che adombra a tratti persino le indagini stesse.
Complimenti e quant’altro li lasciamo ad un’altra sede, qui vi lascio con il consiglio di leggere la trilogia o, se vi manca, di concludere con Salvatore Caruso, un Noir che, come opera prima, non vi lascerà insoddisfatti!
Recensione a cura di Rita Colombo
Ho letto quest’estate uno dietro l’altro i tre eBook su consiglio di un’amica e mi sono piaciuti molto.
Pro:
- Finalmente un uomo vero, con i propri valori, debolezze, difetti, passioni e sentimenti e non il consueto e oramai straletto commissario/investigatore privato col vizio del fumo, del bere e delle gonnelle facili cui riesce tutto e bene.
- Finalmente una donna che non è solo una spalla, ma la coprotagonista della storia. Anzi, a volte è la coppia il vero attore principale.
- Finalmente un’indagine che ha un ritmo serrato e ti porta a riprendere la lettura non appena hai un momento libero, la sera prima di dormire, in treno e metro andando in ufficio.
- Finalmente un uomo che è pieno di attenzioni concrete per la donna che ama, che siano una gita in barca, un weekend romantico, o anche una semplice cena pronta quando lei ritorna a casa stanca dal lavoro.
- Personaggi ben caratterizzati, senza inutili/noiosi appesantimenti.
Contro:
- Non m’è piaciuto l’intermezzo di Gaeta. Se si voleva narrare del difficile periodo di recupero psicofisico bisognava farlo con maggiore profondità e precisione. Così mi è parso poco funzionale. I personaggi sono solitamente ben descritti, ma quello di Lucrezia appare solo sfumato e non aggiunge molto alla narrazione.
- Non ho apprezzato il finale. Brusco, trachant e amarissimo. Ok, d’accordo, è un noir. Ma soprattutto cosa mi potevo aspettare da uno scrittore che dichiara apertamente la propria passione per Izzo?