Recensione a cura di Edoardo Todaro
Michele Navarra e il legal thriller, un binomio perfetto. Con “ Per non aver commesso il fatto “ andiamo a ritroso con la figura dell’avvocato Alessandro Gordiani. A ritroso perché è grazie alla ri/pubblicazione di Fazi, se possiamo aver a che fare con le prime esperienze legali di Gordiani, già pubblicate nel 2010. Gordiani che si ritrova ad avere a che fare con indagini sul ritrovamento del cadavere di un uomo scomparso, indagini incanalate da chi vuole evitare, essendo stato graziato, di tornare “ al gabbio “ con una “ fine pena mai” sul groppone. Gordiani, con la sua fidata vespa, che ritroveremo in futuro; un avvocato che odia di fare l’avvocato e che gestisce con prudenza la materia penale, materia delicata con scadenze, appelli, segreto istruttorio, il processo indiziario; sofferente di quell’ ansia che non fa dormire e lo fa vivere con l’urgenza di sapere e capire, lui che, per inclinazione personale non mai sicuro di niente; dall’ansia all’ossessione di arrivare, sempre, in anticipo; che segue una propria linea di comportamento dal punto di vista professionale privilegiando l’essere composto ed equilibrato, refrattario alle testimonianze false e/o preparate a tavolino; che non vuol raccogliere le deposizioni nemmeno quando queste sono fatte dai testi a favore; un avvocato che si deve misurare con il peggior tipo di processo: quello indiziario, dove ogni errore può risultare determinante; con una deontologia professionale ormai rara in quell’ambiente, come in tanti altri, che non pone differenze di sorta nel difendere un presunto colpevole o un innocente; Gordiani con un imperativo categorico a cui fare riferimento: battersi per una causa giusta, attento ad ogni dettaglio e con lo scopo di installare il dubbio ed a cui non piacciono le lunghe arringhe difensive: della serie meglio parlare troppo poco che troppo; non ha mai certezze, anzi non vuole averle. Un Gordiani/Navarra che sa di cosa parla, dibattuto tra il ragionevole dubbio e la ragionevole certezza, che ci fa conoscere uno dei momenti più difficili: l’attesa della sentenza con la quale può accadere di avere un assassino libero ed un innocente in galera. Una vicenda che ci fa capire , se avessimo ancora qualche dubbio in proposito, che legge e giustizia non coincidono. Una vicenda non solo dai risvolti legali visto che si svolge, tra l’altro, grazie all’arrestato di turno che è un promotore finanziario dedito alle compravendite immobiliari, all’ombra di un mercato finanziario impazzito. Giunti alla fine, consuetudine vorrebbe che dicessimo di aspettarci la nuova avventura dell’avvocato Gordiani, ma visto che siamo andati agli inizi della carriera dell’avvocato creato da Navarra, aspettiamo, non con l’ansia di Gordiani, nel 2025 qualcosa di utile nel conoscere cosa significa essere avvocato, delle cause perse ma poi vinte.