Genere:
Per i buoni sentimenti rivolgetevi altrove
Il cadavere con la testa spaccata, imbustato e gettato nel macero, continua a sconvolgere la vita di Lucio Zanotti. Improvvisamente solo, senza più soldi, casa, famiglia e amici. Con un ergastolo a inseguirlo come una muta di cani affamati. A tentare di difendersi da… nemmeno lui sa cosa. Lucio girerà in lungo e in largo l’Emilia Romagna, in compagnia del suo malridotto furgoncino Volkswagen, Broncospasmo, nel disperato tentativo di sopravvivere al ricatto, sfuggire alle aggressioni e indagare per salvarsi la pelle. L’unica soluzione sarebbe ritrovare la misteriosa e affascinante donna con la quale ha condiviso la sera dell’omicidio, con la quale si è messo d’accordo per occultare il cadavere. Ma lei è sparita. Come un incantevole fiocco di neve sulla fiamma. Tutto ciò che ha toccato, pare non esistere neppure. Restati solo i guai.
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Un thriller atipico, spiazzante, bizzarro e genialoide, quattro aggettivi per definire il nuovo romanzo del sempre sorprendente Roberto Carboni.

Proprio così l’autore si presenta al lettore con il suo Per i buoni sentimenti rivolgetevi altrove; con una griglia di personaggi privati e forse spogliati definitivamente di una loro identità, dove c’è il calcolo e quella parte materiale che li rende schiavi della loro avidità, proprio come se ci trovassimo di fronte ad una partita a scacchi, perché c’è sempre quell’attesa per chi deve fare la prima mossa.

Tradimenti e sporchi interessi sono il sale della storia, con un colpo di teatro che solo il buon Carboni sa offrire al lettore nel finale, senza mai deluderlo e rivelandosi come sempre una certezza.

Se sono personaggi svuotati nel loro io interiore diventano solo pedine da muovere nel modo più corretto possibile e qui ci pensa l’autore a farli entrare in sinergia tra di loro.

Così Broncospasmo, un furgoncino Volkswagen, porta in viaggio, attraversando l’Emilia Romagna nel cuore della notte, un disperato Lucio Zanotti, ricattato con delle foto che lo accusano di occultamento di cadavere. Lucio si ritrova completamente solo, senza casa, famiglia e amici; in più avendo perso definitivamente le tracce di Vera, una femme fatale di cui si è perdutamente innamorato, la donna che in sua difesa ha ucciso Sebastiano, spaccandogli la testa con un ferro da camino.

Entreranno tanti personaggi in scena, tra questi il ricattatore Barnaba che mette più volte alle strette il povero Lucio Zanotti e Franco, il fratello del ricattato, che gli darà man forte preparando insieme delle contromosse necessarie per capovolgere una situazione fin troppo complicata e assai compromessa, visto che proprio Lucio fatica a venirne fuori.

Carboni riesce a dare la giusta consistenza ai personaggi di questa storia e a farli interagire tra loro, è abile nel suo essere imprevedibile, in ogni capitolo ci può essere qualcosa che il lettore non si aspetta.

Questo romanzo è un thriller diverso da quelli a cui l’autore ci ha abituato, effettivamente si vivono con il giusto pathos gli eventi e la tensione è sempre molto alta, ma non c’è la necessità impellente di offrire efferati delitti con la solita mano brutale del serial killer e secondo me l’effetto sorpresa sta proprio in questa sua inaspettata scelta. Ci sono quei delitti che fanno parte della quotidianità ma non ci sono eccessi né forzature e manca del tutto l’esigenza di accentuare le situazioni perché scorrono da sole con la giusta fluidità proprio perché fanno parte di quella realtà vicina a tutti noi.

Ritengo che i personaggi abbiano un’anima nera, figlia della perversione di una società costruita con lo stampino; forse sarà un romanzo dove non ci sono emozioni, dove manca quella parte che rende buoni, sani e vivi, qui non c’è in ballo quella giusta dose di umanità che forse qualcuno si aspetta, pertanto mi sembra opportuno affermare come recita il titolo del romanzo:

“PER I BUONI SENTIMENTI RIVOLGETEVI ALTROVE”.

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