Recensione a cura di Dario Brunetti
Dopo il successo del romanzo d’esordio Delitto all’ora del vespro uscito per Einaudi editore, torna il Reverendo Richard Coles con il suo nuovo giallo dal titolo Omicidio in parrocchia.
Sacerdote della chiesa d’Inghilterra nel villaggio di Finedon, ha insegnato teologia al King’s College di Londra ed è diventato conduttore radiofonico sulla Bbc.
Negli anni 80’ è stato sassofonista nel gruppo pop dei Bronsky Beat prima e i Communard dopo insieme al noto front man Jimmy Sommerville. Dopo un passato tra incertezze e problemi a seguito di continui litigi con Sommerville che faceva uso di droghe, decise di intraprendere un cammino completamente diverso che lo porterà ad avere una vocazione religiosa e a diventare sacerdote.
In seguito approderà al mondo della letteratura con due romanzi che in Inghilterra stanno ottenendo un buon riscontro a livello di pubblico e critica.
In questo secondo volume ritroviamo il canonico Daniel Clement indagare sull’omicidio di un ragazzo avvenuto sull’altare di una chiesa sconsacrata.
Intanto a Champton, un piccolo villaggio della campagna inglese è giunta una nuova famiglia, i Biddle; ad affiancare il reverendo Clement ci sarà Chris Biddle, il nuovo vicario di Lower e Upper Badsaddle
Per Daniel Clement si prevedono tempi duri e problematiche di vario genere e di complicata gestione: il primo inerente al rapporto proprio con Biddle, con il quale ha diverse teorie sul Cristianesimo contrastanti dalle sue, inoltre la sua e collaborazione lo porterà a gestire una parrocchia che sembra cadere a pezzi. Il secondo riguarda sua madre Audrey che nasconde un segreto proprio a Daniel e inoltre dovrà proteggere i beni della defunta Mrs. Hawkins essendo esecutore testamentario. Per finire come ultimo ostacolo c’è il delitto a sconvolgere la tranquillità del villaggio e di cui se ne dovrà fare carico mettendo in atto le sue doti investigative, ad affiancarlo ci sarà il suo amico poliziotto Neil Vanloo.
Teologia e mistero diventano un connubio perfetto in quest’opera che sembra trovare la sua collocazione in un genere così gradito dai lettori: il cosy crime.
La trama gialla non mancherà di quell’umorismo britannico sempre percettibile in quel sarcasmo e allusioni che fanno dell’ironia un modo per alleggerire i toni e rendere fruibile la lettura del testo.
Champton da essere un tranquillo e assonnato villaggio, diventa teatro di delitti e inquietanti misteri e allora non occorre svelarli. Bisogna concedere agli amanti del genere il piacevole gusto della lettura di questa serie e che si facciano catturare dalle atmosfere del luogo.
I dialoghi possono essere l’elemento che gioca a favore della storia per chi ama l’arte sottile dell’umorismo britannico che si unisce al dramma che si abbatte su questo villaggio, per chi ha amato la serie dedicata a Padre Brown dalla pregevole firma di Gilber Keith Chesterton potrà apprezzare anche i romanzi di Coles.
Ancora una volta verranno messe a nudo le debolezze dell’uomo con la sua capacità di amare o di odiare al tempo stesso, ma Padre Brown arrivava a tal punto di immedesimarsi con l’assassino, come si comporterà Daniel Clement?
Non resta che godersi la lettura di questo mistery di campagna accompagnato da una buona tazza di the inglese.

