Recensione a cura di Elio Freda
Dopo aver letto una sinossi del genere pensereste di avere una bomba tra le mani pronta ad esplodere da un momento all’altro. La realtà è che non è così. Avete investito circa 20 euro e vi aspettano 513 pagine piene di tensione e colpi di scena o almeno questo è quello che vi aspettate ma… Non fidarti di Peter Pan.
Più che un titolo sembra un monito. Avrei dovuto analizzare più attentamente la sottigliezza e non correre in cassa felice per aver preso un altro libro dell’autore de “L’enigmista”. Il personaggio di Dave Gurney è ben tratteggiato e se non avete letto gli altri libri può anche colpire. Viceversa è un uomo che è andato in pensione ma pur di stare lontano dalla sua amata consorte (per altro se per svariate pagine non si affronta altro argomento che la costruzione di un pollaio, io lo capisco) si occupa di casi in cui deve assumersi dei rischi che neanche il presidente degli Stati Uniti conosce. Nel libro in questione ci sono diverse cose che non mi sono piaciute, a partire dalle elucubrazioni per dimostrare una cosa evidente, ovvero che l’accusata è stata incastrata. Non occorrerebbero ma diciamo che fanno parte del personaggio. La storia poi prende una strada sempre più impervia al punto che al culmine delle cose compare un qualcosa dal nulla (che non svelo per non rovinarvi la lettura) per dare un senso alla storia. Anzi ve lo dico perché è scritto nella sinossi: appare Peter Pan.
Dave diventa il suo bersaglio, qualche pagina di azione in puro stile americano e una morale da favola per bambini. C’è di meglio in giro da portare sotto l’ombrellone e non dite che non eravate stati avvisati. Leggi altro, non fidarti di Peter Pan.