Recensione a cura di Dario Brunetti
Leo Malet, padre del noir francese, ha dedicato una trentina di romanzi alla serie del suo investigatore privato Nestor Burma, un personaggio divertente e ironico che al momento opportuno sa sempre tirare fuori l’asso dalla manica, risolvendo ogni caso.
La casa editrice Fazi, saggiamente, fa riscoprire i romanzi di questo grande autore, “ Nestor Burma e la bambola” è il ventesimo episodio che chiude la serie dedicata al detective.
Questa volta proprio Nestor Burma è il testimone involontario di un doppio delitto: intrufolatosi presso un’isolata villa di Boulogne, assiste a una strage ad opera di un uomo dal volto deturpato, che si muove indisturbato nell’ombra.
Ma chi sono i due uomini assassinati?
Si tratta di Paul Dobel, dell’agenzia investigativa Pierre Lordy, e dell’ex chirurgo Albert Mauffat. È proprio questo medico il personaggio a cui Nestor Burma è particolarmente interessato, le indagini che stava svolgendo, infatti, puntavano proprio a questo losco individuo, tutt’altro che persona perbene.
L’investigatore privato stava indagando su Mauffat perché è (o meglio era) il responsabile della morte di Yolande Bonamy, giovane deceduta per un aborto mal praticato. Burma, ingaggiato dai nonni della ragazza, si era messo sulle tracce dell’ex medico radiato dall’ordine.
Ma come si spiega questo duplice omicidio? Il detective è chiamato a sbrogliare i fili di una matassa davvero intricata fino a quando una “bambola” entra improvvisamente in scena e questa sarà, forse, la chiave per dipanare il mistero.
Ma ora tocca ai lettori immergersi nella lettura di questo sorprendente ed entusiasmante noir, scritto con grande maestria da Malet, un romanzo che si presenta con uno stile asciutto, una scrittura fluida e alquanto scorrevole e una trama carica di tensione.
Mi hanno particolarmente colpito i personaggi che si aggirano in una Parigi in bianco e nero: siamo negli anni ’50, e qui emerge l’avidità degli uomini di potere. Nella capitale francese pare non ci siano santi, ma solo individui corrotti dalla bramosia del vile denaro, dalla scalata ai vertici di una società che riconosce solo la loro anima nera.
Brioso e ricco di sano umorismo è il rapporto tra Nestor Burma e la sua segretaria Helene, la quale conosce fin troppo bene il suo bel detective: tra di loro pare esserci una sinergia perfetta!
Leo Malet ha una cura maniacale nel tratteggiare ogni personaggio, niente passa inosservato e tutto gioca un ruolo determinante negli eventi: l’autore sa sparigliare le carte e sa farlo al momento opportuno, quando il lettore meno se l’aspetta.
Ed ecco, a un tratto, emergono la sagacia e la furbizia nell’omettere elementi dalla storia per poi offrirli di nuovo, in un secondo momento, come se fosse un vero e proprio gioco di prestigio.
Proprio un bel tipo Leo Malet con il suo personaggio Nestor Burma! Gli amanti del genere noir non possono che apprezzare le sue storie, e la lettura di questo episodio, in particolare, è più che consigliata!