Torna in libreria Enrico Pandiani, con una nuova, intrigante, avventura raccontata nel libro intitolato Naufragio, edito da Rizzoli nella prestigiosa collana Nero Rizzoli.
Protagonista d’investigazione è la cosidetta “banda Ventura”, che già abbiamo imparato a conoscere nei precedenti libri dell’autore. Chi è la banda Ventura? E’ un gruppo di latitanti, provenienti da diverse etnie, e sono in quattro: Max Ventura, Abdel Solitani, Vittoria Merz, e Santa Jordano. Ognuno di loro ha una storia al limite alle spalle, tutti diversi, ma tutti simili. Sono tenuti in pugno da un personaggio alquanto misterioso, che loro chiamano Numero Uno, un uomo capo di una organizzazione investigativa, che li costringe ad indagare su episodi alquanto al limite. Conosce a menadito le loro vite e i loro sbagli, e li costringe in nome di questo ad indagare per conto della sua fantomatica agenzia.
Ora si occupa di far luce su un episodio alquanto misterioso: a gennaio una barca, con a bordo importanti personalità, navigando sul lago Maggiore, si rovescia, a causa delle terribili condizioni di maltempo. Tra i morti c’è il conte Murazzano di Savignon e sua moglie, il cui corpo risulta ancora disperso. Con loro facoltosi uomini tedeschi ed inglesi:
“Vengono tutti da Wolkswagen. Georg von WeiBlacker, sessantesette anni, e sua moglie Renate, più o meno coetanea. Il nostro amico è un dirigente in pensione del Bundesnachrichtendienst.”
Non soltanto:
“Herr Allgauer-Obatzda è un avvocato della Corte di Giustizia Federale. Sulla sessantina, piccola nobiltà decaduta prima della Seconda Guerra mondiale, deve essere una specie di trafficone ammanicato con contatti nei posti giusti. Frau Buttner è la sua segretaria e forse amante. Rolf Sparwasser è un ex militare dei Kampfschwimmer, gli incursori della marina tedesca. Arthur Edwards possiede quote di una casa d’aste a Manchester, la Manderley, che vende soprattutto immobili e auto di valore. La moglie Francesca, morta nel naufragio, era sua socia e gestiva la parte finanziaria. Lui si occupa delle aste e dei contatti con i clienti.”
Il fatto è parecchio inquietante: cosa spinge personaggi così altolocati a fare una gita in barca in pieno inverno con quelle condizioni climatiche? Cosa avevano di così importante da festeggiare? Chi sono in realtà questi uomini e queste donne? Qual è il filo che li lega?
Un giallo intrigante e ricco di mistero. Il libro che porta la firma di Enrico Pandiani è abilmente costruito e di grande atmosfera narrativa. Nulla è come sembra, neppure i personaggi che lo animano. L’indagine non è facile da portare avanti, ma la nostra banda ha qualche chance in più.
Il tema sotterraneo trattato nel romanzo è ricco di fascino intrinseco: ovvero si parla delle auto storiche e del loro valore commerciale e del traffico che vi soggiace. Le auto storiche sono trattate con grande acume letterario, quasi una bella donna da maneggiare con cura e sapienza:
“il segreto stava nel modo in cui le combinavi tra loro, nel modo in cui sceglievi le più importanti lasciando sullo sfondo ciò che serviva da contorno. Ecco in che cosa consisteva il valore di quelle vetture: nella purezza delle forme, nel togliere piuttosto che nell’aggiungere, nell’unicità irripetibile del segno e della storia. Per lui si trattava di materia viva, respirava, era commovente. E, come sempre, la bellezza poteva creare dei mostri.”
Un giallo che è una perla nel suo genere, per gli amanti e non solo. Un romanzo che conquista il cuore e la mente di un lettore, con ottima narrazione e temi importanti dell’attualità, narrati con uno stile fluido preciso ed avvincente.