Mercato nero
A Ballarò, il vasto quartiere popolare del centro storico di Palermo, una notte, nel pieno della movida, un proiettile colpisce alla testa up giovane uomo che cade di schianto. È Ernesto Altavilla, di una famiglia molto ricca dell’aristocrazia. Il modo di vita e le caratteristiche del personaggio non sembrano adatti a spiegare l’omicidio: un proiettile vagante, uno scambio di persona o il vero obiettivo raggiunto? Ballarò è un palcoscenico dalle varie scenografie. Ha i molti volti della comunità multietnica che ci vive integrata, quasi ricordando l’antica capitale siciliana che mescolava popoli. Di giorno è l’enorme mercato dove si trova ogni merce e persona, legale e illegale. Di notte cambia un’altra volta e diventa l’anima di una vita notturna eccitante e confusa. Il capo della Omicidi gira ad Angela Mazzola, agente semplice, l’incarico di infiltrarsi nei segreti di Ballarò. La scusa è la competenza vinaiola della ragazza, ma la poliziotta sa benissimo che la ragione è un’altra. Angela, bella e piena di vita, attrae gli uomini come una calamita. Però, e anche i capi cominciano a scoprirlo, ha l’istinto, la curiosità, la capacità di ricordare particolari dimenticati che poi potrà unire ad altri elementi per profilare un indizio, una pista da battere. E insomma una «sbirra» nata. Inoltre, la sua origine da una famiglia povera le dà quel desiderio di affermarsi con il lavoro.
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Questo  noir  si  apre  con  il  tema  dell’immigrazione. Torino  e  Palermo  le due città  storicamente  simbolo  di  questo  fenomeno. Ma ciò  che  mette  in  relazione  le  due città sono  anche  i  mercati: Porta  Palazzo  per  la  prima, Ballarò  per  la  seconda.  Ballarò  è   al  centro  di  “ Mercato  nero”. Troviamo  una  descrizione certamente  utilizzabile  per  eventuali  visite non guidate, un  mercato  che  di  fatto  è  un  quartiere  vero  e  proprio. Ballarò  sta  a  Palermo  come  il  degrado  sociale, i  movimenti  esagitati  stanno al  mercato. Di  giorno  puoi  ammirare  il  mercato  storico,  che  lascia  il  posto,  a  sera,  a  socialità e luoghi  di  ritrovo  per poi  arrivare  a  notte  con varia  mercanzia  rubata  in  vendita  o  peggio  con  lo  spaccio  di  ogni  tipo  di droga.  Come  dicevamo , immigrazione  e  mercati  uniscono  Torino  e  Palermo  ma  attraverso  le  pagine  scritte  da  Costa  scopriamo  anche un  altro  aspetto,  quello  portato  allo  scoperto  da  misteriose  scritte  opera  della  Ascia  Nera  nigeriana. Ed  è  in  questo  contesto  che  interviene   l’agente  Angela  Mazzola,  passata  per  l’occasione,  dall’anti  rapina  all’omicidi, accompagnata  da   Stella,  la  sua  labrador  amica/confidente.  Un  quarantenne  della  Palermo  bene  viene  ucciso.  Proiettile  vagante,  come  spesso  accade  nelle  stese  napoletane  o  perché no  proprio a Torino  nel  febbraio  di  quest’anno,  scambio di  persona …. ma  qualcosa  non  torna.  L’interrogativo,  il  punto  di  domanda  che  si  porta  avanti  Angela  Mazzone  è  perché  si  può  essere  ammazzati  in  una  sera  tranquilla  mentre  sei  con  gli  amici,  in  una  ordinaria  giornata  palermitana.  Per  cercare  di  trovare  il  bandolo  di  una  matassa  intricata,  l’agente  Angela deve  infiltrarsi nella casbah  del  mercato  di  Ballarò  e  mettersi  a  tu  per  tu  con  il commercio  clandestino di  opere  d’arte  e  con  lo  scambio  di   relazioni  consenzienti  tra   vecchia   criminalità   e  nuova  criminalità,  quella  indigena  e  quella  nigeriana.  Boko Haram,  l’organizzazione  integralista  in  armi  presente  sul  territorio  nigeriano,  lo  sfruttamento  dell’immigrazione  e  la  conseguente  tratta  delle nigeriane  sono  altri  temi  che  se  pur  toccati  in  modo  sintetico  non  stonano  affatto  in  questo  intreccio  poliziesco  ben  riuscito.

 

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