L’uomo senza una scarpa
Un omicidio apparentemente banale, un cadavere ritrovato nel cortile di un condominio borghese a Milano, viene affidato al commissario Biondo e alla sua squadra. Le indagini si rivelano più complesse del previsto, con testimoni riluttanti, un condomino irrintracciabile e una scarpa scomparsa. E a complicare la situazione, il commissario sta attraversando una crisi esistenziale, è distratto, svogliato, troppo concentrato sui suoi problemi sentimentali. Toccherà quindi all’ispettore Gigio Martinoia, prossimo alla pensione, e all’agente Giusy Garofalo, italiana di origini etiopi, ricostruire spostamenti, verificare alibi, immaginare moventi. E indagare i legami tra i sospettati, tra false piste e storie lontane nel tempo e nello spazio.
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Nel Covo di manager e faccendieri, in un comune condominio di Piazza Piemonte, giace un cadavere. Milano offre un palcoscenico benestante a questa nuova indagine. Il commissario Biondo tesse un casellario pregno di nuovi protagonisti, veri pesci per un acquario cittadino attuale.

Torna Enzo Biondo, nato dalla penna di Salvo Barone, autore noto per aver scritto in precedenza per la casa editrice Il Vento antico.

La sua squadra mastica poche certezze e gli indizi sono irrilevanti forse perché la vittima indossa una sola scarpa e non appartiene allo stesso ceto sociale?

Mi attrae anche l’unione tra Palermo e Milano.  Cosa le accomuna?

Ho apprezzato protagonisti come Giusy Garofalo, poliziotta etiope adottata e ricca di cicatrici ben celate. Efficace la scelta di delineare gli aspetti più intimi di ognuno di loro.

Un giallo ben scritto con una notevole capacità di incastrare ogni minimo dettaglio. Ancora una volta una conferma per la Todaro editore.

Buona lettura!

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