I delitti di Livorno
Botteghi sta vivendo una profonda crisi autodistruttiva. Il rimorso per la morte della moglie e la paura che a causa sua altre persone care possano subire la stessa sorte, lo stanno consumando al punto di recidere qualsiasi legame. Quando però una donna lo supplica di indagare sulla morte apparentemente casuale del suo amante, venuto in possesso di un diario segreto appartenuto a Gustavo Corridi, il commissario non riuscirà a resistere e verrà risucchiato in una nuova indagine, legata al misterioso e irrisolto delitto del vecchio barone avvenuto secoli prima. Scoperto un elaborato enigma creato da cinque personaggi vicini a Corridi, allo scopo di proteggere una sua favolosa scoperta, il commissario dovrà fare i conti con chi ancora oggi è disposto a uccidere pur di mettere le mani sull’antico segreto del barone. In una frenetica corsa contro l’assassino, alla ricerca di indizi sparsi tra monumenti e ville storiche di Livorno, Botteghi dovrà anche fare i conti con i suoi tormenti, per ritrovare una propria dimensione; sarà disposto a scendere a patti con la parte più oscura della sua anima pur di riuscirci?
Hai letto anche tu il libro? Lasciaci un commento…

I delitti di Livorno uscito nel novembre del 2022 per la Fratelli Frilli editori è il sesto romanzo della serie dedicata al commissario Mario Botteghi che porta la firma di Diego Collaveri.

Ritroviamo il protagonista in una profonda crisi che non sembra avere fine, la morte di sua moglie Nadia l’ha visibilmente scosso, ed è una ferita che non smette di sanguinare. In più ci sono la figlia Valentina e tante persone a lui care, che vorrebbe proteggere e si attribuisce delle colpe perché non è stato in grado di mettere la propria famiglia in condizioni di sicurezza.

Il rimorso non gli concede tregua e ha scelto di isolarsi da tutto anche dagli affetti più cari.

Sul suo cammino incontrerà una donna, si tratta di Francesca Santucci che vuole tentare di convincere Botteghi a indagare sulla morte del suo amante Giacomo Valenti, ritrovato sulla strada della Popogna in un fosso. Qualcuno sembra averlo investito senza prestargli alcun soccorso.

Ma non potrebbe essersi trattato di un semplice incidente che ha causato l’investimento dell’uomo? Perché Botteghi dovrebbe approfondire l’indagine? Il motivo che spinge la donna a interpellare il commissario è legato al fatto che Giacomo Valenti era in possesso di un diario segreto appartenuto al barone Gustavo Corridi assassinato a coltellate in un lontano 27 febbraio del 1867.

Un delitto di secoli prima rimasto ancora irrisolto, inoltre ci sono degli oggetti del barone di un valore inestimabile, che farebbero gola a tanti personaggi nascosti nell’ombra e pronti a colpire al momento giusto.

Il commissario Botteghi dovrà inizialmente ritornare sul luogo del fatidico incidente, ricostruire la dinamica che porti a dimostrare che si tratti di un vero e proprio omicidio. Occorrerà l’apporto dei suoi fedeli collaboratori Busdraghi, soprannominato da Mario, “Panzer” e Mantovan che risulteranno preziosi nel portare avanti l’indagine.

Una storia che appartiene a un passato molto lontano e che si sviluppa nel presente in una città come Livorno che si contraddistingue per i suoi ponti, canali, antichi palazzi che si riflettono sulle acque quiete del mare da somigliare tanto a Venezia.

Ville, fortezze dove vengono custoditi antichi segreti, che sono portatori di morte, proprio come in questo romanzo ben costruito da Diego Collaveri.

Un noir che non disdegna il thriller soprattutto quando la tensione sembra salire di livello e con un Botteghi che correrà dei seri pericoli.

Sarà provvidenziale la cura e l’affetto dei suoi colleghi e della figlia Valentina, con la quale vorrebbe essere più presente come genitore, ruolo che manca del tutto e che fa dello stesso commissario, un uomo messo spalle al muro dalle circostanze della vita.

I delitti di Livorno è un romanzo noir che gode di un buon registro narrativo nel quale la trama trova la sua efficacia nello sviluppo, il lettore sarà catturato dal ritmo serrato e dalla capacità dell’autore di catalizzare l’attenzione sulla storia.

I tasselli troveranno la loro giusta collocazione e la resa dei conti sarà servita su un piatto d’argento. Sarebbe un delitto dimenticarsi dei personaggi della storia, alcuni si riveleranno come l’altra faccia della medaglia, altri invece andranno a impreziosire quei dialoghi ironici che non mancano a una città come Livorno.

Lettura intrigante e avvolgente da non farsi sfuggire!

Dello Stesso Genere...
Noir
sghelfitani
La sala nera

Un noir che si “beve” d’un fiato e soprattutto si “vede”. Le autrici con un linguaggio semplice e scorrevole ci rendono spettatori di una storia

Leggi Tutto »
Noir
anoseda
Come una famiglia

Sono un fan di Simi, per me una delle migliori penne noir contemporanee. Lo seguo da tempo, anche – non lo nascondo – per migliorare

Leggi Tutto »

Lascia un commento