Recensione a cura di Luca Poldelmengo
I demoni non muoiono mai, occorre tutta una vita per espiare e liberarsi della loro presenza. Chiedetelo a David Slone se non ci credete. Arruolatosi nell’esercito americano per fare l’angelo, in Bosnia avrebbe trovato l’inferno della guerra dei Balcani ad accoglierlo. Quelle fiamme lo avrebbero cambiato per sempre.
Chi non avrebbe nessuna voglia di Cambiare è Carmine Aprà, mafioso della peggiore specie e killer spietato. Quando però Andrea Calarno, poliziotto tutto di un pezzo, riesce a mettergli le mani addosso capisce che pentendosi può ancora averla vinta.
Alan D Altieri scrive un noir adrenalinico e cupo, che crea un ponte ideale sull’oceano che separa Stati Uniti D’America e Italia, ma anche tra due uomini all’apparenza molto diversi, che sembrano giocare in due compagini opposte, ma che alla fine si scopriranno meno distanti di quanto loro stessi avrebbero potuto sospettare.
Tra cazzi busti (così nel romanzo vengono ribattezzati i giornalisti) senza scrupoli, mafiosi spietati, belle ragazze con l’abitudine di frequentare pessime compagnie, tra una Milano tramutata in far west e un’America che guarda all’Italia, Altieri traccia in controluce un sentiero nero nell’anima che travalica ogni confine.