L’ombra della perduta felicità – Roberto Centazzo
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L'ombra della perduta felicità – Roberto Centazzo

Trama

Che malinconia, le giornate ventose e fredde di fine settembre, a Genova. E se sei un poliziotto in pensione, la avverti ancora di più. Sono un po’ tristi i tre amici della Squadra speciale Minestrina in brodo, Santoro, Mignogna e Pammattone, e, in preda alla noia, cercano pretesti per tornare a essere padroni del loro tempo. Forse un viaggio potrebbe essere la soluzione. Così, quando un amico del Sindacato autonomo di Polizia telefona a Santoro per una consulenza su uno spinoso caso di provvedimenti disciplinari ai danni di un collega, Giacomo Dotta, che gestisce con la madre un agriturismo nelle Langhe, ecco che si delinea la scusa perfetta per un bel giro sulle colline piemontesi. Ma, giunti sul posto, i tre si accorgono ben presto che la situazione è molto più grave di quanto avevano immaginato: Giacomo si ritiene vittima di una gigantesca frode inerente prodotti agricoli contaminati spacciati per biologici e insiste nelle sue accuse, rivolte anche a pezzi grossi della Procura. I tre amici, preoccupati per il collega, chiuso e isolato nel suo risentimento, vogliono vederci chiaro: cosa c’è di vero nelle pesanti accuse di Giacomo, che è arrivato con i suoi esposti persino all’Antimafia? Riusciranno a riabilitarlo e a restituirgli un po’ di fiducia nella giustizia, e nella vita?

Recensione a cura di Paola Varalli

Devo confessare che questo è il primo romanzo della serie “Squadra speciale minestrina in brodo” che leggo. Sono rimasta favorevolmente colpita, i tre poliziotti in pensione attirano subito simpatia, con i loro nomi di battagli: Kukident, Maalox e Semolino, ti trascinano in un’indagine in parte autorizzata e in parte no. La scrittura dell’autore, Roberto Centazzo, è molto chiara, pulita, scorrevole, priva di fronzoli o termini ricercati e per questo accattivante e accessibile a tutti. La storia, come si evince dalla trama, porta i nostri tre eroi (e anche le rispettive “morose”) in un agriturismo nelle Langhe che tradotto può significare vino buono e cibi golosi, però… non solo!

Infatti, partiti da Genova per aiutare un amico, si troveranno nel bel mezzo di un’indagine dei carabinieri, con tanto di intercettazioni, microspie, antimafia, poliziotti, giornalisti e procuratori corrotti e politicizzati. Da che parte “pendano” questi magistrati è solo intuibile, la faccenda,  per tutto il romanzo, elegantemente, non è mai specificata.

Poi ci si mettono pure i finti santoni che irretiscono vedove e madri a fare da contorno a una storia bella e ingarbugliata e forse ci scapperà pure il morto. I tre ex poliziotti, va detto, sono di certo avvantaggiati dall’avere agganci con il mondo investigativo. In fondo sono ex agenti delle forze dell’ordine, coinvolti anche col sindacato di polizia, si muovono con capacità, non sono certo investigatori improvvisati.  

Una cosa è sicura, l’autore si rivela molto esperto di procedure di polizia e magistratura, ci chiediamo: che sia un poliziotto in pensione lui stesso? Domanda retorica! La risposta è sì.

In conclusione una storia godibile, un romanzo piacevole e consigliato. Occorrerà leggere anche gli altri volumi della serie!

Dettagli

  • Genere: noirpoliziesco
  • Editore : TEA (14 gennaio 2021)
  • Lingua : Italiano
  • Copertina flessibile : 320 pagine
  • ISBN-10 : 8850248318
  • ISBN-13 : 978-8850248315
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