Cuneo rosso sangue
Armando Dalmasso è un giornalista free-lance che collabora con “La Stampa” di Cuneo. Inviato al Conservatorio “Ghedini” per assistere a un evento musicale, conosce la simpatica “vichinga” Fiona McQueen, un’esperta d’arte di origine italo-irlandese. Durante il concerto, la pianista all’improvviso cade a terra, colta da un malore. I due la soccorrono, ma alcuni segnali indicano chiaramente che è stata avvelenata. Difficile capire chi possa essere il responsabile, perché sono molti, dentro l’Istituto Musicale, ad avere motivi di risentimento nei confronti di quella “vecchia strega”…
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Recensione a cura di Giulia Piazza

Quali torbidi segreti si cingono dietro alle mura del rinomato Conservatorio “Ghedini” di Cuneo?

Tra invidie, gelosie e amori la vera protagonista e assassina di questo romanzo è una torta glassata di azzurro. Un caso da “Giallo e cucina” coi fiocchi ,che non potevamo non trattare.

Ahimè, l’accusa di questo dolce è di avvelenamento nei confronti di una nota pianista che non era nelle grazie di tante persone.

Il nostro compagno di avventure,giornalista free- lance de “ La Stampa” Armando Dalmasso  ci accompagnerà a risolvere questo caso “mangereccio” .Insieme a lui conosceremo una seducente donna , la signorina Mc Queen che sarà fianco a fianco di Dalmasso per la risoluzione del caso.

In redazione sono in fibrillazione perché bisogna portare degli articoli con tutte le ultime notizie sul caso e oltretutto il giornalista deve guadagnarsi la pagnotta ,e allora si dovrà impegnare al massimo per scoprire tutti i dettagli. Ci sarà anche uno dei suoi piu cari amici che lo aiuterà ad avere informazioni più chiare circa il caso.

Contemporaneamente a ciò l’uomo si troverà ad avere a che fare con il caso di Taddeo Mellano, alias Teddy di Margarita .Il pover uomo è stato ritrovato morto a seguito di una “rapina finita male” secondo i famigliari.

Con questo romanzo noir, questa volta gioco in casa, poiché ambientato dalle parti in cui sono nata e cresciuta. Non sono abituata a leggere libri che parlano di luoghi che conosco come le mie tasche e, leggendo questo romanzo mi ha fatto un po’ effetto leggere nomi di città che conosco molto bene.

Sono inoltre presenti frasi e detti nel dialetto piemontese con descrizione di prodotti locali. Da cuneese posso dire e affermare che le citazioni del loco sono piu che chiare e idonee e la Schiavetta risulta molto preparata su tutto ciò che concerne il territorio piemontese! Un noir molto scorrevole, che incuriosisce capitolo dopo capitolo e…che metterà anche un certo languorino!

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