L’insana improvvisazione di Elia Vettorel
Chi ama il jazz ama le sue improvvisazioni, fugaci attimi di creatività. Ma cosa succede quando a improvvisare è una mente malata, portatrice di una insana idea di Arte? Elia Vettorel ha una cicatrice sulla guancia, uno squarcio nell’abisso sconnesso della sua anima. La sua storia è iniziata in orfanotrofio, in un carcere per bambini, con molteplici madri a farne le veci in assenza della propria. L’unico ad ascoltare i suoi dolori è Finn, amico immaginario. E poi la musica, e l’adrenalina… Fino a ritrovarsi in prigione, dove vorrebbe ricostruire la sua folle vicenda. Ma cosa è accaduto per davvero?
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Recensione a cura di Dario Brunetti

Dopo l’esordio con la raccolta di racconti horror Il sorpasso dell’irrealtà, torna Anemone Ledger con un thriller psicologico dal titolo L’insana improvvisazione di Elia Vettorel, edito con la casa editrice Homo Scrivens.

Cosa è accomunabile la musica Jazz e un atroce delitto? Domanda che pone le basi e avvicina il lettore a questo incredibile romanzo e al suo protagonista, Elia Vettorel.

Una storia che si svolge su tre diversi piani temporali: Sul presente, in cui Elia è a colloquio col suo psicologo in un carcere, nel passato dove Elia è stato rinchiuso in un orfanotrofio retto da suore che si avvalgono del massimo rigore e della disciplina per educare i bambini, e infine si va ancora indietro nel tempo perché c’è un passato che incombe sulla vita di Elia, di cui ne sono protagonisti proprio i suoi genitori, il violento padre Raffaele e sua madre Aurora.

E’ il passato che Elia si porta come un fardello pesante a causa della propria famiglia d’origine che andrà a influenzare il presente.

Ogni famiglia ha la sua storia da raccontare, ma il legame che collega un genitore al proprio figlio e il suo passaggio generazionale è collegato da un filo sottilissimo, quasi invisibile che fa da collante e tiene unito e ben saldo il suo senso di appartenenza.

Ma nella famiglia di Elia si possono trovare dei comportamenti, valori in cui si può crescere in modo sano?

In questo caso direi proprio di no, perché il romanzo narra la parabola discendente di Elia Vettorel, le sue insane improvvisazioni per la musica jazz che lo portano a commettere un delitto.

Ma solo la famiglia è il contesto essenziale per ciascun individuo e il luogo sicuro per sentirsi protetto per il protagonista non lo sarà, ovunque lui si trovi che può essere con i suoi genitori o l’orfanotrofio che per lui sarà un vero carcere.

Chi si prende cura di Elia, una volta giunto all’orfanotrofio è Mamma Sara che prova a proteggere la sua innocenza, per il bambino può essere solo lei il suo unico punto di riferimento e cercare di tenerlo a riparo dalle sue emotività e fragilità, ma solo una flebile speranza perché il buio è sempre in agguato e con un uomo nero sempre a rapirti e portarti via, soprattutto se quell’ombra è dentro di te.

In quel che invece dovrebbe essere la sua vera famiglia, Elia trova l’amore ossessivo della madre e un padre completamente avvolto nella sua spirale di brutale violenza, un contesto osceno e inquietante che farà crescere e coltivare il suo seme, quello della follia.

In una totale mancanza di raziocinio e dove crolla inevitabilmente il luogo comune, la follia ne diventa l’unica condizione che rende impossibile il pensiero, in Elia inebriante appare la visione del male improvvisandosi in uno stato del tutto allucinatorio, prendendo forma e sempre più consistenza.

LInsana improvvisazione di Elia Vettorel è un thriller-horror che poggia su un solido impianto narrativo da un ritmo travolgente capace di catalizzare l’attenzione del lettore e dove un’autrice così giovane e talentuosa come Anemone Ledger si è approcciata con tematiche piuttosto delicate come la follia e i disturbi psicologici della mente relegati in un contesto familiare.

Lo stupore e il fascino di quest’opera letteraria sta nel riuscire a trasformare un romanzo che può essere strutturalmente complesso, in una lettura fruibile e alla portata degli amanti del genere, con protagonista un bambino che forse desiderava solo crescere e diventare una persona normale, e invece la normalità è qualcosa di apparente o immaginario come il suo amico Finn, personaggio inesistente e al tempo stesso sincero al quale Elia è particolarmente legato.

Anemone Ledger avvalendosi di una certosina documentazione e andando a esplorare il terribile mondo dei serial killer, ha realizzato un testo di rara bellezza, raccontando una favola nera con personaggi che mostrano il loro lato oscuro e un protagonista che diventa un genio del male e che forse non aveva alcuna pretesa di esserlo.

Ambientazioni cupe e molto suggestive vanno a impreziosire una storia dannatamente bella e struggente e di notevole impatto, ci possiamo interrogare su come l’amore può unirsi all’odio andando a scatenare nel corso del tempo una pulsione omicida, ancora oggi una dinamica del genere diventa oggetto di studio trattato da psichiatri e criminologi e allora bisogna chiedersi quanto un romanzo può avvicinarsi a una realtà così mostruosa e aberrante proprio come lo è stata la sanguinosa evoluzione di persone normali in apparenza e diventati dei veri serial killer?

Intanto una standing ovation più che meritata per l’autrice!

Dettagli

  • Editore ‏ : ‎ Homo Scrivens (19 maggio 2022)
  • Genere : Thriller
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 216 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 883278260X
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8832782608
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