Le ragazze del bosco delle Ninfe
Due balordi rapinano il “Liguria Market” di Savona, nel quartiere della Villetta. Durante la fuga in moto perdono per strada una sacca contenente ossa umane e strani mazzetti di fiori. Si apre così lo scenario inquietante della nuova indagine che vede coinvolti il Sostituto Ludovica Sperinelli e il suo storico collaboratore Francesco Mancini. Pian piano emergerà una realtà penosa: un giro di prostituzione minorile e ricatti sessuali, orchestrati con perversa maestria da un oscuro Stregone. Per salvarsi dalla giustizia, l’uomo non esiterà a mettere in atto spietate esecuzioni. La squadra di investigatori dovrà impegnarsi al massimo nelle indagini, mentre le vicende personali di ognuno continueranno a occupare i loro pensieri: Mancini è alle prese con le turbolenze della crescita dei figli, e la vita sentimentale di Ludovica prende una piega inaspettata.
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Recensione a cura di Alessandra Rinaldi

Nell’ultima fatica targata Giorgi-Schiavetta ritroviamo il Sostituto procuratore Ludovica Sperinelli alle prese con un nuovo caso.

Una rapina in un supermarket, messa in atto da due ladruncoli in cerca di soldi per procurarsi la droga, assume contorni inquietanti quando i maldestri scippatori perdono lungo la strada un sacco contenente ossa umane, prelevato proprio dal negozio rapinato. Quello che sembra essere un furto in realtà nasconde misteri ben più sconvolgenti.

La Procura di Savona si mette all’opera per fare luce su quel contenuto inconsueto. Ludovica, coadiuvata dal fedele collaboratore Mancini, inizia a investigare e le ricerche convogliano verso strani rituali di messe nere che hanno come unico scopo abusi sessuali finalizzati a ricatti e prostituzione.

Le tracce riconducono a ragazze che si affidano a degli sconosciuti solo perché non sono accettate da una società che le vuole perfette.

Ancora una volta un romanzo di genere che fa emergere temi importanti e attuali. Una nemmeno troppo sottintesa accusa ai social, dove conta più l’apparire che l’essere. Quell’aspetto fisico che, negli ultimi anni, pare essere l’unica carta vincente: è indispensabile essere magri e belli per essere accettati. E sempre più ragazzine pensano che questa discutibile sentenza sia una regola da seguire con scrupolo. E chi, per un motivo e per l’altro, non può aderire a questo mantra viene escluso dal giro.

Tra le pagine si percepisce lo straziante grido di dolore di giovanissime che si sentono invisibili solo perché non rispondono ai canoni stabiliti da una società che ha fissato parametri non richiesti. Bambine inesperte che vengono travolte dal primo sorriso che incontrano. Adolescenti che provano a essere sfrontate, che si atteggiano a adulte solo per fare colpo, ma che quando vengono messe di fonte a fatti agghiaccianti, si rivelano per come sono veramente: fragili, insicure e dietro una condotta insolente celano la consapevolezza di essere state solo uno strumento nelle mani di uomini spietati e cinici, di avere riposto la loro fiducia in mostri che hanno abusato non solo del loro corpo, ma soprattutto della loro ingenuità.

In una Savona descritta in modo dettagliato tanto da renderla a sua volta protagonista si muovono personaggi caratterizzati alla perfezione. Da una parte gli investigatori. Precisi e scrupolosi sul lavoro, quanto deboli e inesperti per le loro vicende private, che scorrono in parallelo alle indagini. Gli antagonisti sono criminali che, dietro alla loro facciata di persone rispettabili, nascondono un lato perverso di chi non si fa scrupoli a trasformarsi in feroce assassino e freddo manipolatore in nome del dio denaro e del dio potere.  

Un giallo che tratta tematiche di cui si sta parlando molto, ma mai abbastanza e le autrici hanno puntato il dito su un argomento che non deve essere ignorato.

Una narrazione intensa, adrenalinica, per un romanzo che forse non mostra nulla di così nuovo, ma che cattura l’attenzione e tiene il lettore incollato alle pagine.

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