Nello Scavo, è un giornalista che da molti anni segue le vicende che accadono nel Mediterraneo. Dalle sue inchieste pubblicate su “Avvenire“, nasce “Le mani sulla guardia costiera” (Chiare Lettere). La Guardia costiera che ha salvato negli anni migliaia di vite è messa in discussione. Ogniqualvolta sentiamo di parlare di strage di migranti le domande che ci facciamo, che vengono fatte, retoricamente, sono tante, quasi mai troviamo delle risposte. Invece leggendo questo libro, per chi non avesse mai letto gli articoli di Scavo, troviamo una complessa inchiesta, in parte condivisa con altri giornalisti, che riguarda, trafficanti di uomini, petrolio, mafie, per un giro di affari di svariati miliardi di euro. Ho trovato molto interessanti le parti che riguardano due uomini della Guardia Costiera italiana: gli ammiragli De Giorgi e Gallinelli che parlando con Scavo gli chiariscono dubbi e confermano molti sospetti.
Sotto i nostri occhi, distratti da molte altre cose, nonostante condanne e appelli internazionali si stanno svolgendo operazioni inumane, gli accordi con la Libia in particolare, che costano moltissimi soldi, non hanno fermato il problema dell’immigrazione e le torture nei campi di raccolta che altro non sono che campi di concentramento sono documentate da inchieste giornalistiche. Una guerra non dichiarata si è sviluppata negli ultimi anni nelle acque del Mediterraneo, coinvolgendo potenze come Turchia, Russia, Egitto, Arabia Saudita, Qatar, NATO, USA, Italia e Francia. Il giornalismo è ostacolato dalla segretezza opposta dalle istituzioni e l‘indagine giornalistica si scontra con depistaggi e minacce, ma persiste nel portare alla luce la verità. Nel libro Nello Scavo racconta anche della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, assassinata nel 2017. Se qualcosa la morte della giornalista ha insegnato è che proprio per evitare di trovarsi soli di fronte al pericolo, bisogna scambiarsi informazioni con colleghi e colleghe che indagano sugli affari sporchi nel Mediterraneo. Scrive a proposito della collaborazione fra giornalisti: … ci ha permesso di perfezionare uno scambio informativo che ha due scopi: andare in profondità e salvarci la vita. Perché, rendendo noto che a indagare è una comunità di giornalisti, difficilmente potrà accadere a qualcuno di noi ciò che è capitato a Daphne Caruana Galizia, che invece era stata lasciata da sola. Il nostro messaggio ai protagonisti della più grande organizzazione politico-criminale che si sia mai vista in Europa e nel Mediterraneo è chiaro: non serve silenziare uno di noi, perché le notizie verranno divulgate dagli altri. (…) Nello Scavo racconta, fra le altre cose, di come negli anni sia stato ripetutamente oggetto di false informazioni per riuscire a screditarlo. Vive sotto protezione perché le minacce contro di lui sono pesanti e il 25 gennaio del 2023, il ministro Nordio riconosce, durante la risposta a due interrogazioni parlamentari che il giornalista Nello Scavo è sotto protezione a causa delle sue inchieste sulla mafia libica, è la prima volta che accade e non è consolatorio, perché, scrive Scavo, tutti sanno che riferendosi agli esponenti della mafia libica, non parla di cammellieri con il kalashnikov, ma di uomini delle istituzioni libiche.
Per sapere e capire.