Lago Nero
Tre ragazzini milanesi, di Lambrate, scoprono sul profilo Instagram di Dark Fantomas, che esistono delle strutture abbandonate da oltre sessant’anni nei boschi delle montagne intorno al Lago Maggiore.
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Recensione a cura di Dario Brunetti

Un reportage su la 7 intitolato Il lago nero ha dato l’ispirazione allo scrittore milanese Gino Marchitelli per realizzare questo interessante progetto letterario.

Quel che può essere nella narrazione di un romanzo di fantasia con i suoi protagonisti trova un riscontro ancora oggi attuale e che mette fortemente in discussione la credibilità del nostro paese in cui sembra solo in apparenza vigere in un sistema democratico.

In realtà, stiamo andando sempre più incontro a una dittatura velata e infima che con la scusa di una falsa democrazia si insedia nella nostra società.

Se poi ci sono per l’appunto trasmissioni televisive in cui si realizzano reportage d’inchiesta, possiamo ben comprendere che la linea di confine che demarca libertà e dittatura si sta sempre più assottigliando.

Gino Marchitelli si avvale di certosina documentazione per approfondire un argomento che si tende a voler offuscare, giornalismo d’inchiesta e un testo di denuncia sociale diventano elementi essenziali per raccontare fenomeni come la xenofobia e razzismo che si tramutano in atti di violenza estrema da parte di gruppi violenti appartenenti all’estrema destra.

Se l’estrema destra è ben radicata nel nostro paese con l’osannata nostalgia al fascismo storico, sono ancora presenti neonazisti che inneggiano dittatori del calibro d Priebke e Hitler.

Uno dei personaggi di questa tremenda storia si nasconde nella sua villa bunker è Franz Rasche, il sanguinario erede di un criminale nazista, condannato a morte che è riuscito a fuggire e approdare in Italia rimanendo fedele alle idee del Terzo Reich.

Ma come arriveremo a questo criminale di guerra? Procediamo con ordine raccontando la disavventura che si trasformerà in un film dell’orrore per tre ragazzi milanesi di Lambrate che attraverso un profilo social su Instagram dal nome Dark Fantomas, scopriranno l’esistenza di strutture abbandonate nei boschi delle montagne intorno al Lago Maggiore.

Saranno il terzo incomodo di un incontro tra banditi dediti al traffico clandestino di armi che stanno trattando con gruppi eversivi della destra estrema. Per loro sarà l’inizio di un nuovo incubo e di uno dei tre, se ne perderanno misteriosamente le tracce.

Come può un criminale come Rasche avere la protezione e copertura di alti funzionari dello Stato stringendo un patto criminale con un movimento neofascista?

In questa storia ritroveremo il professor Palermo pronto a correre dei seri pericoli pur di mettere in salvo la vita dei tre ragazzi. Sarà coadiuvato dal suo assistente Marco Rossi e da Marta Jovine, collaboratrice di radio Popolare per scoprire l’infiltrazione di loschi personaggi che cercano di ribaltare un sistema democratico già di per sé alla deriva.

Marchitelli mette in secondo piano il suo personaggio principale, il commissario Lorenzi creandone una sorta di spin off a vantaggio del professor Palermo che cercherà a suo discapito di eludere le forze di polizia effettuando la sua indagine privata che si dimostrerà alquanto pericolosa.

Il commissario di Lambrate non starà a guardare e il forte senso della giustizia lo porterà ad arrivare all’inevitabile resa dei conti per un’indagine che comunque lascerà quel sapore amaro in bocca nel momento in cui si viene a conoscenza che ci sono delle forze occulte sempre pronte ad agire nell’ombra.

Un noir inquietante e crudo che fa luce su una realtà amara, l’autore offre un’interessante chiave di lettura che ci porta a riflettere su dei valori che al giorno d’oggi dovrebbero essere alla base della nostra Democrazia e della Repubblica e a quanto pare sembrano vacillare.

La denuncia sociale è l’unico mezzo rimasto a nostra disposizione per creare spiragli di luce e speranza verso la collettività, ma soprattutto per smuovere le coscienze, Gino Marchitelli con le sue storie porta avanti la sua missione con fermezza e dedizione percorrendo chilometri e attraversando l’Italia intera.

Il lago nero è una storia di notevole impatto, potente e incisiva che fa comprendere la spietatezza dell’essere umano e dove arriva a spingersi per portare a termine i suoi crimini. Un noir disturbante ma necessario di cui ne abbiamo forse l’impellente bisogno, per cercare di coinvolgere la nuova generazione a far conoscere la memoria storica di un Paese che non si è piegato ma che ha combattuto per difendere i valori della Resistenza, basilari nella nostra democrazia.

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