Delitto a Kolonaki
Kolonaki è uno dei quartieri più eleganti della capitale greca, e deve il nome a una piazza con al centro una piccola colonna antica e tutt’intorno negozi lussuosi e caffè dove stazionano intellettuali e sfaccendati. “Delitto a Kolonaki” è il libro che nel 1953 dà inizio alla stagione del noir greco e resta il romanzo emblematico di una narrativa appassionante ambientata in un’Atene ormai scomparsa. La vicenda ruota intorno all’omicidio dell’agente di Borsa Floràs, che sconvolge la buona società ateniese. Mentre la polizia brancola nel buio, a indagare e a venire a capo del mistero saranno il commissario Bekas e il giornalista Makrìs, alter ego dell’autore.
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Dobbiamo esser onesti e dire che non c’è molta conoscenza con gli autori greci, autori di romanzi, noir in particolare. Ovviamente il nome più familiare, l’autore più letto ed apprezzato è senza dubbio Petros Markaris ed il suo commissario Charitos. Riponendo fiducia in ciò che Markaris suggerisce, mi sono messo a leggere Ghiannis Marìs autore di “ Delitto a Kolonaki “, ritenuto il riferimento greco del romanzo giallo. Il tutto ruota attorno all’omicidio di un pittore affermato e conosciuto nell’Atene bene,nel quartiere elegante di Kolonaki; il pittore è Karnèsis. Karnesis viene ritrovato morto con il volto deturpato, anzi spappolato. E’ il commissario Bekas che dovrà investigare per capire quanto accaduto, trovare l’autore di questo efferato omicidio, scoprire il movente ecc …; un commissario che ha una bassissima considerazione del genere femminile. Bekas si trova ad avere a che fare, apparentemente, con una indagine semplice da portare in poco tempo verso la conclusione. Karnèsis ha tra l’altro un’amante, bella ma antipatica, una bambola di lusso. Avere un’amante non scandalizza certamente, ma in questo caso complica le cose visto che è la moglie dell’agente di borsa Floras, agente di borsa che diverrà l’altro caso da risolvere per Bekas, e quindi l’indagine semplice si complica, e si complica anche grazie alla testardaggine di Dimitris Floras, il figlio dell’agente di borsa, che non crede che il padre possa essere il colpevole dell’omicidio nonostante i motivi, validi, per ammazzare Karnesìs. Bekas, troverà un aiuto fondamentale nel giornalista Makris/Marìs. Fa piacere leggere i riferimenti a pagine della storia greca moderna importanti, come quelle riferite alla Resistenza. Markaris ci ha proposto Marìs, ma di sicuro è stato fonte d’ispirazione per ambientare le vicende ispirate a Charitos, basti ad esempio il nominare le strade della città come se fossimo di fronte all’ormai dimenticato stradario, e se poi qualcuno  azzarda paragoni con Simenon, non possiamo dargli torto. E quindi scoprire il giallo greco, andare oltre Markaris è cosa utile e colma una lacuna esistente.

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