A distanza di pochi anni, ecco che Markaris torna, attraverso Kostas Charitos, divenuto capo del dipartimento di sicurezza della polizia di Atene, ad affrontare i problemi che ha di fronte la Grecia. Però in questo caso, il problema indagato va oltre i confini della Grecia: diciamolo subito, il bullismo. Di sicuro ritroviamo alcuni degli elementi che hanno caratterizzato i romanzi precedenti di Markaris: da Antigone, la collega di Markaris che ormai l’affianca nelle indagini, alla guida di un tuttocittà nel quale tutte le strade di Atene non mancano di essere citate; alla moglie, Adriani divenuta, oltre che cuoca competente anche figura di riferimento per l’ospitalità dei senzatetto;a Caterina l’avvocato, anzi l’avvocata; a Fanis il primario di cardiologia, il nipote Labos, le immancabili rivendicazioni, ed il vocabolario Dimitrakos, Zisis ed il nuovo centro d’accoglienza. Elemento che diviene centrale in questo romanzo, è l’università in rivolta e l’omicidio, del professore di matematica per l’economia, omicidio avvenuto, con gli studenti in subbuglio, all’interno dell’università di economia, un buono studioso con un carattere difficile e brutti rapporti con gli studenti. Le indagini, in corso, sono complicate dal fatto che gli assassini hanno sostegno nella società a tal punto che una parte della società da l’approvazione a quanto avviene: sotto mira, nel vero senso della parola, chi si occupa di studi economici e tecnologici che sono in attenuazione a differenza delle materie umanistiche; chi ha reso la Grecia dipendente dall’economia del turismo, ormai l’industria pesante della Grecia, la Grecia, e non solo lei, in cui domina google. Dicevamo dell’omicidio avvenuto all’interno dell’università, un omicidio che, con la Grecia in fase di ripresa economica, non può essere fatto passare in secondo piano dalle autorità che effettuano pressioni notevoli per arrivare alla risoluzione del caso in tempi brevi, anche se i crimini si risolvono più facilmente senza pressioni esterne. Un omicidio che potrebbe mettere in crisi le aspettative di coloro che hanno intenzione, dall’estero in particolare, investire in Grecia, e poi gli omicidi divengono 2 senza che sia stata data soluzione al primo, e con modus operandi simili. Una indagine particolare che se all’inizio si dirige verso lo scoprire gli assassini, dopo si indirizzerà nella ricerca degli assassini degli assassini. La messa in discussione in queste pagine di Markaris/Charitos è verso la categoria dei vinti, ai fallimenti che possono portare all’omicidio, al bullismo subìto ed a ciò che porta; ai fallimenti di coloro che cercano lavoro senza possibilità di trovare soddisfazione nella loro ricerca. Manca a differenza che in passato una voce critica, nei precedenti impersonificata da Zizis, rispetto ad una sinistra ormai irriconoscibile. Proprio Zizis, in difficoltà di salute, ci rimanda alla prossima indagine. Senza nulla togliere al tema messo sotto la lente d’ingrandimento, il bullismo, ritengo “ La violenza dei vinti “ un po’ meno coinvolgente dei precedenti., ma Markaris ci consegna anche in questo caso un buon romanzo.