Trama: “Oltre alle regole scritte, quelle del codice e delle sentenze che lo interpretano c’è una serie di regole non scritte. Queste ultime vengono rispettate con molta più attenzione e cautela. E fra queste ce n’è una che più o meno dice: un avvocato non difende un cliente buttando a mare un collega. Non si fa, e basta. Normalmente chi viola queste regole, in un modo o nell’altro, la paga. O perlomeno qualcuno cerca di fargliela pagare”. L’avvocato Guido Guerrieri deve correre questo rischio. C’è un uomo in carcere che si dichiara innocente, condannato in primo grado per traffico di droga. Le circostanze sono schiaccianti e lui stesso, in un primo momento, aveva confessato. Ma c’è però la possibilità che sia finito in una trappola orchestrata dall’avvocato di primo grado. Un maledetto imbroglio, dunque, che Guerrieri è restio a caricarsi, e non solo perché tutte le apparenze sono contro. Il detenuto non è una faccia nuova: ai tempi del movimento studentesco lo chiamavano Fabio Raybàn, picchiatore fascista ossessione dell’adolescenza di Guido. C’è anche una situazione personale ambigua che coinvolge l’avvocato: la fine forse di un amore, l’inizio pericolosissimo di un altro, e in ciascuno di questi incroci sembra materializzarsi lui, il detenuto che si proclama disperatamente innocente.
Recensione a cura di Elio Freda : Terza indagine per l’avvocato Guerrieri; ci si trova di fronte ad una storia lineare e ben congegnata, scritta in maniera scorrevole e piacevole. Un buon mix tra vicende personali e lavorative. A mio parere un buon libro, ma sempre nulla di trascendentale. Consigliato comunque, perchè la abilità narrativa di Carofiglio è sempre notevole.
Recensione a cura di Pasquale Schiavone
Ancora una volta la splendida Bari, con le sue strade, le sue notti lunghissime, il cibo, il mare e la sua gente, fatta di personaggi intriganti, come il libraio che apre la sua libreria-caffetteria solo di notte, fa da cornice a questa storia.
Il magistrato barese Gianrico Carofiglio conferma acume giudiziario, capacità introspettiva, grande qualità di scrittura.
Bellissime le digressioni introspettive del protagonista e le relazioni con i personaggi che Carofiglio di volta in volta gli crea intorno.
Non annoia mai; è un continuo scavare nell’animo e nella psicologia dell’uomo e, al tempo stesso, del legale. Ha un dono che è quello di regalare al lettore la riflessione introspettiva di un personaggio combattuto nelle due accezioni di uomo e di legale.
In mezzo ci stanno le delusioni, la frustrazione, amori finiti e amori senza futuro, pochi e grandi amici, autocitazioni e presenze costanti.
Si vede che l’autore ha una certa dimestichezza con gli ambienti giudiziari, tuttavia riesce a tenere vivo l’interesse senza troppi ‘tecnicismi’, dove i dialoghi e gli interrogatori sono commentati con ragionamenti e pensieri.
Ad ogni modo, a parer mio, l’autore riesce a tratteggiare magistralmente il personaggio di Guerrieri, il fatto giuridico è infatti solo un pretesto per la caratterizzazione del protagonista: un uomo fragile, insicuro, che si interroga sulla propria esistenza, non senza rimpianti e rammarico.
Il libro raggiunge il massimo nelle serrate arringhe del procuratore e del nostro difensore, producendo così uno straordinario impasto di legge e letteratura, certamente degno di essere seguito in altri invitanti casi processuali.
L’autore spiega, infine, in maniera chiara, il concetto di ragionevole dubbio in tutte le sfumature che a questo possano essere attribuite.
Buona lettura!
Votazione : 4/5
Dettagli :
- Brossura: 299 pagine
- Editore: Sellerio Editore Palermo (7 settembre 2006)
- Collana: La memoria
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8838921466
- ISBN-13: 978-8838921469