RECENSIONE a cura di Edoardo Todaro
Quanti spunti può dare l’Argentina per scrivere qualcosa di estremamente interessante. Il tango, la milonga; Astor Piazzola;Gardel; Maradona; Borges; l’asado e la griglia. Ma su tutti questi, Giorgio Ballario ha un riferimento importante: la dittatura militare che imperversò negli anni ’70 in Argentina, con il suo corollario di effetti collaterali, dovuti alle imposizioni imposte da un regime sanguinario che di fatto sterminò una intera generazione di oppositori politici. Non è questo l’ambito per approfondire ciò che ha significato e ciò che ha voluto dire la dittatura militare in Argentina; ma grazie al noir di Ballario abbiamo la possibilità di conoscere ed entrare nel merito di temi che hanno contraddistinto quel drammatico periodo .La Ford Falcon, tristemente famosa per il suo utilizzo nei sequestri e nelle conseguenti scomparse; i rapimenti, in questo caso al centro de “ Il tango dei morti senza nome “. Rapimenti che avvengono sia verso oppositori politici, che verso appartenenti all’alta borghesia .In questo panorama è introdotto un investigatore privato, ex poliziotto deluso da ciò che aveva visto negli ultimi anni della dittatura ( come se i precedenti non fossero stati sufficienti a far capire il baratro verso il quale l’Argentina stava precipitando, che dalle piccole truffe ed infedeltà coniugali, si barcamena economicamente in difficoltà irrisolvibili: dalle rate della macchina all’affitto dell’ufficio …. viene catapultato nel mondo dell’Argentina anni ’70, tra dittatura e resistenza armata. Capire che non furono pochi coloro che si voltarono dall’altra parte facendo finta di non sapere e/o di non sentire ciò che stava accadendo. Una commistione di servizi segreti, infiltrati in collisione con un passato mai rimosso ne messo in discussione. A mio avviso è proprio questo che va individuato al centro di questo noir. Questo intreccio è ben rappresentato dal tale Salamandra che passa dalla lotta armata a collaborare con i servizi segreti della dittatura; che vive in tutta tranquillità il ritorno alla democrazia approdando al narcotraffico.