Esordio convincente per Massimo Cacciapuoti con il nuovo romanzo Il pregio della coscienza edito Fanucci nella prestigiosa collana Nero italiano, si cimenta con un genere che non ha mai affrontato e lo ambienta nella sua città in cui è nato e vive attualmente, Giugliano.
Ci troviamo una provincia di Napoli dove la criminalità dilaga e dove i protagonisti della vicenda sono vittime di affari sporchi e torbide passioni, ci sono in gioco tradimenti e vendette e il delitto non si farà certo attendere.
E poi c’è la coppia formata dal capitano dei carabinieri Antonio Monaco trasferitosi proprio nel suo paese coadiuvato dal suo immancabile braccio destro, il brigadiere Cacciapuoti che deve indagare su un delitto particolarmente efferato.
È stato assassinato don Ciccio, lo storico salumiere del paese, tra gli indiziati ci sono Donna Rachele sua moglie e l’usuraio dall’aspetto da seduttore Carmine Ascione che sembra avere una relazione segreta proprio con la donna.
Si pensa subito a una pista passionale, bisognerà solo ricostruire in maniera corretta gli eventi accaduti e soprattutto la scena del crimine, ma un secondo omicidio andrà a rimescolare le carte dando vita a nuovi intrighi e misteri.
Trama ben costruita dall’autore che concentra l’attenzione non solo sull’evento delittuoso in se, ma sulle tante vite in gioco presenti nella storia, in primis quella legata ad Antonio Monaco e al legame famigliare che l’ha visto separare dalla moglie Isabella, fatidico è stato quel maledetto giorno dell’incidente stradale subito, ma soprattutto la scelta della moglie di volersi isolare e lasciare Antonio che si trova a doversi sdoppiare tra il ruolo di capitano di carabinieri e padre di una ragazzina di undici anni di nome Valeria che ha bisogno di ritrovare almeno una parte della famiglia.
Quanto è importante e fondamentale il ruolo di un padre e di un genitore con una carriera professionale di grande responsabilità che lo vede in prima linea, menomale che c’è l’ironia del bravo Cacciapuoti a smorzare e alleggerirne il peso e poi c’è la sorpresa, l’incontro che non ti aspetti che appartiene al passato.
Cosa ha rappresentato per Antonio, Michela professoressa della figlia Valeria ?
Il pregio della coscienza è un noir cupo e intenso dove Massimo Cacciapuoti, abilissimo narratore si è voluto mettere alla prova riuscendoci egregiamente regalando ai lettori una storia che trabocca di umanità, vi è l’indagine in un paese come Giugliano con le sue spigolosità e le sue insidie e dove regna l’omertà, si percepisce che l’autore lo conosce come le sue tasche attraverso la fluidità del racconto e di particolari e dettagli legati all’ambiente malavitoso e poi c’è ci sono le vite dei personaggi e il loro animo instabile, cosa è più forte l’amore o l’odio da che parte pende la bilancia e cosa pesa di più specificandone l’essenza che si trasforma in un male che acceca sempre più fino a far perdere la ragione.
La psiche è un elemento specifico e gioca un ruolo rilevante e decisivo che viene tratteggiato con cura, ne giova un romanzo ben riuscito, diamo quindi il benvenuto all’autore giuglianese che si approccia con metodo a questo genere letterario e sono sicuro che lo ritroveremo presto in questa nuova veste.