Essere parte della cosiddetta squadra “ darkside “ di Fazieditore non è cosa da poco, esserlo in compagnia di autori affermatissimi nel genere lo è ancora di più. Ritengo che Michele Navarra non vi sfiguri per niente, anzi: l’aver dato vita ad un personaggio seriale come l’avvocato Alessandro Gordiani ha fatto si di ritrovarsi in buona compagnia. L’avvocato Gordiani che abbiamo già incontrato di recente, alle prese con vicende giudiziarie piuttosto complesse da dipanare. Avvocato Gordiani, il protagonista, ed avvocato Navarra l’autore. Hai letto, per caso i precedenti di questo? Non hai fatto male. Ma se inizi con questo, nessuno potrà dirti che se non hai letto gli altri, non puoi leggere questo. Anche in “ Il peso del coraggio”, Navarra/Gordiani si rapporta con le contraddizioni che scaturiscono da una professione che è difficile e complessa, se è vissuta al di là al di là della pura e semplice attività lavorativa, che umanamente, non è facile se addirittura devi convincere qualcuno di un qualcosa senza che la convinzione sia parte di te. Contraddizioni che divengono un compito che Gordiani si assume in modo consapevole e cosciente,perché essere avvocato vuol dire vivere grazie a chi non rispetta le regole, di fatto una responsabilità visto che le persone si affidano a lui per essere salvate. La salvezza che nonostante venga interpretata come un qualcosa di extra terreno, di mistico, in realtà è un qualcosa di terreno, anzi di molto concreto: vergogna, preoccupazioni, paura delle ingiustizie ecc …. Gordiani che si arrovella, passando la maggior parte della propria quotidianità, notte compresa, nel pensare cosa è meglio fare o non fare, perché continuo a fare l’avvocato, ma soprattutto l’avvocato difensore e che nonostante gli anni passati in questa professione,vedere le foto con la morte impressa non lo lascia indifferente. Un avvocato che si mette a rischio a beneficio della verità vera,alla faccia delle regole, scritte o meno,del giusto processo, dello stato unico titolare del diritto punitivo. Gordiani che in un mondo “ urlato “ritiene, consapevolmente, che il silenzio abbia un valore inestimabile, visto, anche, il tremolio, nervoso, all’occhio sinistro, impercettibile alla visione di altri, ma c’è, che conosce i propri limiti e li rispetta. E per Gordiani,non ci può non essere un richiamo al CODICE BARBARICINO e la giustizia vendicativa già comparsa nei precedenti scritti di Navarra. Nonostante questi “ disturbi “, ci pensa la vecchia, ormai storica, inseparabile vespa che con i suoi 35 anni va ben oltre il valore economico e diviene cura al mal di vivere, il sax, la carbonara, e …. la Sardegna, il rimedio a portata di mano, per ricaricare , per riflettere, per capire. Detto questo, per non rischiare di andare “ fuori tema”, rispetto a ciò che abbiamo letto: sessualità, con le sue conseguenti naturali pulsioni e cosa questo vuol dire nel rapporto con minori nell’impossibilità di controllare i propri istinti, visto che quando credi di controllarli è proprio il momento in cui emergono in modo irrazionale; e quindi il potere del controllo; il sentimento di vendetta, cos’è la giustizia e le domande conseguenti: gli uomini,le leggi, qualche divinità?, sul monopolio della forza. Gordiani che di fronte ad una corte d’assise si deve misurare in un processo per omicidio volontario, che vive il tutto con la propria affettività che va spegnendosi, ma che sa di avere di fronte a sé, un’altra importante, la prossima,battaglia da sostenere professionalmente ed umanamente.
Noir
Non per caso la lista dei ringraziamenti nell’appendice di questo romanzo si apre col nominativo di due psicologi: nessun dubbio che il miglior pregio di “Castigliego