Devo confessare che, prima di iniziare la lettura di questo giallo, sfogliando alcune pagine, ero perplessa. Il libro è costituito da e-mail, articoli di giornale e soprattutto messaggi WhatsApp. Quindi nessun dialogo, nessuna descrizione dei personaggi, niente di tutto quello a cui ci ha abituato la narrativa moderna. La mia curiosità di affrontare il libro era scarsissima. Ho deciso quindi di informami su un’autrice che non conoscevo. Ho appreso che Janice Hallet è nota per il suo stile di narrazione innovativo, e utilizza criteri non convenzionali. Scettica, ho deciso di buttarmi.
Racconta di un gruppo noto come gli Angeli di Alperton, un quartiere immaginario di Londra dove modernità e degrado camminano affiancati. L’atmosfera cupa contribuisce a mantenere alto il livello di tensione. Le stradine strette, gli edifici fatiscenti creano quell’inquietudine propria di un thriller. Così come il quartier generale della setta, dipinto con simboli oscuri e pieno di misteri, trasporta in un universo dove il pericolo può trovarsi dietro ogni porta che viene aperta.
Il romanzo è di stretta attualità. Una setta è al centro di un’indagine che Amanda Bailey, una giornalista intraprendente e determinata, ricostruisce a poco a poco. La manipolazione psicologica e il potere delle credenze sono i temi portanti del libro. Amanda mostra una profonda empatia verso le vittime del culto e verso coloro che sono stati manipolati o ingannati. Questa empatia la spinge a continuare la sua indagine nonostante la frequente frustrazione che sperimenta quando gli indizi sembrano portare a vicoli ciechi o quando incontra resistenza da parte di persone che cercano di nascondere la verità. La Bailey scopre che chi credeva complice e amico in realtà sta solo cercando di insabbiare il caso. Suo malgrado si trova costretta a rompere alleanze, a formarne altre e a fare i conti con i legami affettivi che si deteriorano. Un tumulto emotivo che cresce di continuo, per arrivare al culmine in un finale… che per ovvi motivi lascio in sospeso.
“Il misterioso caso degli angeli di Alperton” è un romanzo che esplora profondamente le emozioni e i sentimenti dei suoi personaggi. Janice Hallett riesce a catturare l’intensità delle esperienze umane in un contesto di mistero e suspense, creando un viaggio emotivo che coinvolge completamente il lettore. Le emozioni e i sentimenti descritti nel libro non solo arricchiscono la trama, ma rendono anche i personaggi più reali e complessi, aumentando l’impatto complessivo della storia.
La Hallet è una giornalista e, come tale, dà spazio ai fatti concreti più che alle emozioni. Eppure riesce a trasportare chi legge all’interno della storia. Crea quella sintonia che molte volte manca nelle letture cosiddette “convenzionali”. Una narrazione senza orpelli, che va dritta al punto e riesce a catturare l’attenzione del lettore anche attraverso delle asettiche e-mail.