Recensione a cura di Dario Brunetti
Premiato come romanzo vincitore al Concorso La Quercia del Myr del 2020, nella sezione inediti , Indagine parallela di Rocco Ballacchino esce nell’anno seguente con la Mursia editore nella preziosa collana Giungla Gialla curata da Fabrizio Carcano.
Protagonista di questo avvincente giallo Luca Moretti, un giornalista d’assalto chiamato in causa con degli anonimi bigliettini proprio dal serial killer.
C’è sempre un grande evento in ballo che se non viene fermato il killer colpirà. Per placare e mettere fine alla scia di sangue, Luca Moretti e il commissario Alfio Caruso saranno impegnati in una vera e propria corsa contro il tempo effettuando un’indagine parallela.
Luca Moretti deve mettere a repentaglio la sua vita per giocare una partita personale contro il serial killer che colpisce in una Torino oscura e misteriosa, ed è proprio di notte che la mano omicida sembra avere campo libero per uccidere delle prostitute a colpi di pistola a bordo della sua Ducati Monster.
Un giallo di particolare interesse firmato dall’autore piemontese che vuole focalizzare l’attenzione concentrando la storia sull’effetto mediatico che può avere una notizia di cronaca nera attraverso la stampa e la televisione.
Un impatto devastante se pensiamo al fatto che vi è molta speculazione in merito, passando dalla manipolazione delle notizie e all’amplificazione delle stesse da parte dei social Network, pertanto il romanzo si nutre del più bieco attualismo per assecondare una trama ben costruita che scorre velocemente e attraverso una prosa leggera ipnotizza il lettore.
Un connubio particolarmente azzeccato e alquanto vincente che ha permesso all’autore di concentrarne al meglio lo sviluppo della storia e di renderla del tutto appetibile, proprio come quelle notizie che sfornano quotidianamente tv e giornali.
L’autore tratteggia abilmente i suoi personaggi, un giornalista come Luca Moretti ( caporedattore di Torinonews) che non bada molto molto ai sentimentalismi e conosce il suo capoluogo piemontese come le sue tasche, soprattutto di notte, ce lo immaginiamo in giro per i locali fermandosi a gustare quella birra che prende proprio il suo cognome “ la classica Birra Moretti”, poi abbiamo il partenopeo Alfio Caruso, a capo della squadra mobile di Torino che deve portare avanti un’indagine complessa a un’età dove forse la sua salute sembra voglia giocargli qualche brutto scherzo, e pertanto deve un po’ limitarsi a incazzature varie, affinchè il giorno della pensione si avvicini nel modo più lieto possibile e infine c’è Donatella che ha una relazione (se così la vogliamo chiamare) proprio con il suo collega d’ufficio Luca Moretti che sembra non filarsela, ed è così che i litigi sono nient’altro che una consuetudine, ma attenzione anche lei vuole inchiodare l’omicida a costo di cacciarsi in qualche brutto guaio.
Così Rocco Ballacchino ci regala un giallo di buona fattura che riesce sempre a tenere alta la tensione grazie a un ritmo serrato, per farvi assaporare meglio la narrazione di questo incredibile romanzo eccovi un breve estratto molto significativo del romanzo.
Lui, di certo, aveva fatto da tramite, ma l’assassino si era rivolto ai telespettatori, richiamando la loro attenzione e ottenendo quella celebrità che stava cercando con quegli omicidi mediatici, come avevano iniziato a definirli alcuni criminologi.
Buona lettura !